18 gennaio 2013

Registrare una Performance in audio nel sequencer di Motif XF

Inizieremo la nostra discussione sulla registrazione in tempo reale di una PERFORMANCE di Motif XF come un campione audio (su SDRAM) con un attento esame degli arpeggiatori multipli. Una Performance può risultare dalla combinazione di fino a quattro VOICES (ogni Voice è associata ad una “PART”). Ogni PART può avere il proprio arpeggiatore e può accedere a 5 tipi di arpeggio diversi selezionabili attraverso i pulsanti [SF1] – [SF5]. Nel corso degli ultimi 10 anni l'arpeggiatore della serie Motif si è evoluto e in ogni nuova versione è stato introdotto qualcosa di nuovo. Al fine di ottenere un quadro più chiaro del perché stiamo anche parlando di registrare una PERFORMANCE come audio, sarà necessario parlare degli arpeggi.
C’è un problema nel quale si potrebbe incorrere – lo chiameremo “L’enigma dell’Arpeggio/Sequencer”.
Quando si esplora il Motif XF si scopre che ci sono molte tipologie di arpeggio. Si vedrà che sono presenti 7881 tipi di arpeggio diversi, ma sono molto di più che frasi preregistrate. Sono flessibili, interattive, dinamiche e possono essere abbastanza complesse. È noto che una Voice di Motif XF può avere fino ad 8 multi-campioni (chiamati ELEMENTS). Ogni Element può essere pensato come un “oscillatore” – potrebbe essere (il timbro di – ndt) uno strumento completo oppure potrebbe essere un elemento specifico utilizzato per costruire (il timbro di – ndt) uno strumento completo.
È possibile assegnare l’arpeggiatore all’intera VOICE (generalmente tutti gli Elements risponderanno). Questo è stato vero per tutti i 10 anni della serie Motif. I 256 arpeggi del Motif “Classic” si sono evoluti in qualcosa di completamente diverso una volta arrivati alla serie XF. Il Motif originale aveva un’architettura a 4 Element – quando un arpeggio era assegnato ad una VOICE, quest’ultima rispondeva in tutta la sua interezza (cioè facendo suonare tutti e 4 gli Elements – ndt). L’attuale Motif XF ha 8 Elements e se è ancora vero che che la Voice intera condivide l’arpeggio selezionato, particolari pattern di arpeggio sono stati sviluppati in modo che alcuni Element suonino normalmente mentre altri rispondano solo all’arpeggiatore. Gli arpeggi vengono generati utilizzando eventi di nota-on e/o dati inviati dai controller. Gli arpeggi “note-on” ovviamente includono informazioni specifiche sulla velocity (dinamica) delle note premute, unitamente al numero della nota ed alla sua durata. Queste informazioni sui valori di dinamica, sul numero di nota ed il gate vengono utilizzate per attivare Elements specifici all’interno di una Voice, tale che se si suona un timbro di Pad con degli Elements che hanno una gamma di VELOCITY di 1 – 112… e si può avere un gruppo di Elements percussivi che hanno una velocity limitata ad una gamma di 113 – 127. Con la tastiera si può tenere il suono di pad, mentre determinati Elements ”danzano” al ritmo dell’arpeggio. Nel Motif originale del 2001 questo particolare tipo di VOICE non era fattibile, si sarebbero dovute combinare più Voices in una Performance.
La serie Motif si è evoluta. È importante notare che si può personalizzare in misura sorprendente, con il tasto PLAY ARP FX, ogni tipo di arpeggio. Gli Arpeggio Playback Effects (gli effetti dell’arpeggio durante la riproduzione) consentono di regolare il feel e l'assetto del pattern di note che vengono generate dall’arpeggiatore. L’aggiustamento dello swing comprende non solo il timing (dove vanno a cadere gli eventi di nota-on), ma la durata (il gate time) delle note, e la loro velocity (quanto forte suonano). È possibile, se si vuole, aumentare o diminuire la nota swingata. Tutto questo può cambiare sensibilmente il modo di suonare di un arpeggio.
Questo grado di complessità a livello VOICE è uno tra gli aspetti più interessanti circa il motore di sintesi del Motif XS/XF e MOX. Se nella libreria di base si esplora la categoria della VOICE Musical Effect si troveranno queste VOICE multi-dimensionali – sono molto simili a "mini-PERFORMANCE" perché suonano come combinazioni di suoni completamente diversi. “Vanilla”, “Paris at Night”, “On My Way to UK”, “Everlasting Glory”, “Festival of Harmony” sono alcuni dei favoriti, che caratterizzano questo tipo unico di VOICE. Si prega di vedere gli articoli referenziati (corredati dai link) per approfondire maggiormente l’argomento.
In questa sede per l’arpeggio sarà importante capire quale significato ha il parametro KEY MODE e come funziona. Gli arpeggiatori sono fisicamente posizionati tra la tastiera ed il generatore di suoni della Motif XF. È importante comprendere questo flusso di segnale. Le pressioni sui tasti (della tastiera – ndt) passano dal blocco arpeggio prima di arrivare al sequencer. Questo permette di scegliere quale evento viene registrato – la pressione di un tasto che attiva l'arpeggio o la nota, oppure le note, come dati in uscita dall’arpeggiatore.


Il sequencer interno di Motif XF può registrare o un’esecuzione in tempo reale effettuata con la tastiera (registrazione normale, chiamata note “dirette”) oppure può registrare l’uscita dell’arpeggiatore (note “filtrate”). Non può registrare simultaneamente entrambe. E questo va bene per la maggior parte delle normali situazioni di arpeggio: si prenda, ad esempio, un pattern di arpeggio di chitarra strumming (suonata con il plettro – ndt) o una linea di basso o anche un groove di batteria… quando si preme un tasto per innescare l’inizio del pattern di arpeggio, non si è veramente interessati a registrare le note reali o quelle suonate. Diciamo che si suoni un accordo di Do min7 e lo si faccia durare per 6 battute. Si è più interessati a che il sequencer registri le note filtrate (quelle che vengono generate dall’arpeggiatore) piuttosto di quelle usate per attivare il pattern di arpeggio. Nel caso della chitarra suonata con il plettro, si vorrà sicuramente scartare quell’accordo di Do min7 tenuto per tutta la durata ed invece tenere solo l’uscita della chitarra suonata con il plettro dell’arpeggio di Motif XF.
Pensiero creativo: Mai notato che quando si sta suonando uno di quegli arpeggi di chitarra, anche se si tiene premuto un accordo, le note sotto le dita strimpellano via? Come mai non si sentono le note tenute? Come è mai possibile ascoltare le stesse note che una volta premute, quando si alza la mano, poi vengono riattivate? Mai pensato come il sequencer possa gestire questa situazione?
Perché il MIDI non è suono, quello che si ascolta non è quello che è stato registrato – il MIDI è una serie di messaggi in codice che vengono registrati nel sequencer, il generatore di suoni interpreta questi messaggi e ricrea il suono. L’enigma di cui abbiamo accennato è che per il sequencer le note tenute appaiono come eventi di nota-on, le note filtrate del pattern di arpeggio appaiono sempre come eventi di nota-on. È possibile che un tasto riceva, simultaneamente, un messaggio che dice “Suona il tasto “Do 3”, alla misura 001, beat 001, clock 000, con una velocity di 126, una durata di 16 beat, 000 clock” Ed allo stesso tempo riceva un messaggio che dice: ““Suona il tasto “Do 3”, alla misura 001, beat 001, clock 000, con una velocity di 37, una durata di 00 beat, 212 clock”?
Questo non è logico. È per questo che non si può registrare un arpeggio che richieda sia eventi di nota-on “diretti” e “filtrati”, senza un po’ di caos. Questo è il motivo per il quale si vorrà utilizzare la funzione RESAMPLE dell’Integrated Sampler (campionatore integrato) per registrare l’esecuzione della Performance quando viene utilizzata questa combinazione di tipo di arpeggio.
Durante la registrazione di normali arpeggi di linee di basso ed anche groove di batteria… in realtà si desidera tenere nascoste le note dirette. Quindi la registrazione degli arpeggi come dati MIDI funziona bene per tutti gli arpeggi che abbiano il KEY MODE impostato su "sort". Lo stesso dicasi per gli arpeggi che abbiano il KEY MODE impostato su "thru" ("thru" è una versione del metodo “sort” – dove l'ordine in cui vengono premuti i tasti cambia l'ordine in cui le note vengono aggiunte al pattern di arpeggio). Il problema sorge quando il KEY MODE viene impostato su “sort+direct” oppure “thru+direct”.
Il KEY MODE “direct” è stato sviluppato per permettere la registrazione delle note suonate – ed era necessario per la categoria dei tipi di arpeggio “CONTROLLER”. Agli arpeggi è stato consentito di stati estesi oltre alla semplice generazione di note… è stata introdotta un’intera categoria di pattern di arpeggio controller in cui posizione panoramica, volume (expression), filtro ed altri dati di controller facevano già parte del pattern di arpeggio stesso.
Questi pattern non contengono alcuna nota, sono registrazioni dei movimenti ritmici (a tempo – ndt) dei controller. I messaggi di control change sono solitamente sincronizzati con il Tempo (metronomico del sequencer – ndt), in modo da poter ottenere effetti tipo gate che facciano saltellare il suono in modo ritmicamente sincronizzato. I messaggi di nota-on generati dai tasti premuti hanno il permesso di andare direttamente al motore sonoro. I dati dell’arpeggio, che siano di posizionamento panoramico (CC#010) o filter (CC#071/cc074) o cambio di volume (CC#011), vengono applicati al timbro che il motore sonoro sta riproducendo. Quindi in questo caso (il caso della categoria di arpeggi “CTRL”) bisogna impostare il KEY MODE su “direct” altrimenti non si sentirà nulla. Dopotutto non è possibile ascoltare un messaggio di cambio Pan (cambiamento di posizionamento panoramico – ndt) di per sé, nemmeno un messaggio di cambio Volume di per sé e neanche i cambi del Filtro di per se stessi, si può invece ascoltare il loro effetto sul suono del sintetizzatore.
Nella seconda generazione Motif (l’ES, intorno al 2003) sono state introdotti i KEY MODES “sort+direct” e “thru+direct” dell’arpeggio – che consente una risposta più complessa della VOICE ai dati dell’arpeggio.
Il Motif originale (2001) aveva i tipi di arpeggio canonici: su, giù, giù/su e qualche sequenza ritmica e di controller. Nell’ES si potevano avere arpeggi molto più complessi dove anche la velocity di uscita poteva essere controllata per ottenere un’articolazione o effetto particolari (gli arpeggi Velocity Zone sono stati introdotti nell’ES). Il Velocity Range (gamma di velocity – ndt) di alcuni Element è stato regolato per rispondere in modo preciso a particolari dati del pattern di arpeggio (come negli arpeggi e le voice delle MegaVoice ed in determinate categorie di voices Musical Effect) in modo tale che alcuni Element possano fungere da pad (e continuare a suonare normalmente per via dei tasti premuti) mentre altri possano rispondere solo quando viene inviata una specifica velocity dal pattern di arpeggio. Questo ha creato un suono unico: pad+arpeggio… dove in realtà si potrebbe suonare e sentire normalmente gli Element pad, mentre le “mani dell’arpeggio” suonano ritmicamente il timbro percussivo. E tutto questo in una sola VOICE! C’è una categoria di tipi di arpeggio chiamata “Z.Pad” che sfruttano questo miglioramento molto potente dell’architettura – ed i programmatori si sono sbizzarriti. Z.Pad significa dati di un arpeggio a zone di velocity i quali sono stati progettati in modo che la velocity sia sufficientemente specifica per suonare un determinato multi-sample all’interno del suono assegnato.
Queste Voice molto complesse hanno aggiunto una dimensione in più ai pad di Motif XS/XF. È possibile leggere e saperne di più su questo argomento qui:

Il sequencer interno può registrare solo un tipo di dati di nota o l’altro. O le note suonate direttamente o le note in uscita dall’arpeggiatore (modalità “sort” o “thru”).
Le soluzioni includono:
·      Registrazione della performance musicale come audio (questo può essere fatto con il sequencer del Motif XF o con la DAW preferita, se si ha la possibilità di registrare l'audio esternamente). Questo è ciò di cui ci occuperemo in questo articolo.
·      Registrazione della performance musicale come MIDI registrando separatamente gli Element ordinati dagli Element pad. (Per questo metodo è necessario decostruire e registrare assieme le Voice che usano il tipo di KEY MODE “sort+direct” e registrare in modo separato quelle Voice che usano semplicemente il tipo di KEY MODE “sort”). Questo richiede un po’ di programmazione ed ha un certo grado di difficoltà. Verrà trattato separatamente.
·      Se si sta registrando su un sequencer esterno si potrebbero registrare solo i dati di nota (trigger) e riprodurli via MIDI attraverso Motif XF. Invece di registrare l'uscita "sorted" (ordinata – ndt) delle note, è sufficiente registrare le note di attivazione (trigger) e utilizzare il sequencer esterno perché prenda il posto dell’esecutore e “suoni” i pattern di arpeggio (questo richiederebbe di lasciare il pulsante ARPEGGIO ON/OFF su ON, perché l’arpeggio verrà attivato, via MIDI, da un dispositivo esterno).
Con il tempo la serie Motif è giunta alla terza generazione (Motif XF circa 2007) i dati di arpeggio si sono evoluti ancora permettendo la registrazione in tempo reale della PERFORMANCE direttamente nel Sequencer (PERFORMANCE RECORD). Questa innovazione ha notevolmente migliorato flusso di lavoro – permettendo ai compositori di "dare una spinta" alle loro composizioni, suonando contemporaneamente più pattern di arpeggio e registrandole in tempo reale nel sequencer. Ha permesso di suonare con la tastiera su un singolo canale, ma ha inviato i dati in uscita su quattro tracce separate e rimappato automaticamente i dati per canale e per PART.
Ancora una volta, queste funzioni ancora più complesse hanno richiesto un cambiamento nel modo di operare di sequencer e KEY MODE.
I dati di nota nel sequencer interno di Motif XS/XF non attivano più l’arpeggiatore. Gli arpeggiatori possono essere attivati solo dalla reale pressione dei tasti sulla sua tastiera oppure da dati di nota che arrivano da apparecchi MIDI esterni… che sia attraverso i 5 pin jack MIDI, via USB-MIDI o FW-MIDI (vale a dire, non dai dati di nota che ai trovano nel sequencer interno).
Diamo un’occhiata ad un’unica nuova aggiunta: una Performance che dispone di 4 PART, con due che usano il KEY MODE “sort” e le altre due che usano il KEY MODE “sort+direct”.
Richiamare la seguente PERFORMANCE USER 1:007(A07) “Purple Stone”


clip_image001

Le quattro PART sono sotto il controllo degli arpeggiatori:
Le PART 1 e 3 hanno il KEY MODE impostato su “sort” (e devono essere registrate senza le loro note di trigger)
Le PART 2 e 4 hanno il KEY MODE impostato su “sort+direct” (e non si riescono a registrare con facilità nel sequencer)
Lo si può vedere nel modo seguente:
·      Premere [EDIT]
·      Premere un pulsante Track [1] – [4] per scegliere una PART da modificare
·      Press [F2] ARP MAIN
Qui si possono vedere i principali parametri dell’arpeggio per questa particolare PART. Su [F3] ARP ALTRO, è possibile regolare la modalità di comportamento dell’arpeggio.
Questo è l'enigma: come catturare sia i dati di tipo “sort” che “direct”?
Se si desidera usare una PERFORMANCE che combini più KEY MODE nel sequencer interno – si consiglia di registrarla come dati AUDIO. La Motif XF è dotata di 128MB di SDRAM sulla quale è possibile registrare l’esecuzione che si sta suonando in perfetto sincronismo con il tempo (metronomico – ndt) del sequencer.
Ecco come:

REGISTRARE nel sequencer interno un’esecuzione “live” come AUDIO

Richiamare USER 1: 007(A07) Purple Stone
Teoria di funzionamento:
1)    In una locazione di memoria libera del modo SONG o PATTERN verrà copiata (COPY) la PERFORMANCE in modo che occupi le prime 4 PART del setup MIXING – la si può suonare proprio come si faceva in modo PERFORMANCE… tutte le quattro PART verranno assegnate al canale MIDI 1; e si potrà suonarle tutte quando si seleziona (il pulsante – ndt) Track 1.
2)    Nell’INTEGRATED SAMPLER verrà impostato il “resample” (ricampionamento – ndt) di una esecuzione di tastiera live, direttamente come audio.
3)    L’Integrated Sampling Sequencer fermerà la registrazione, quindi crea una nuova SAMPLE VOICE USER, assegnandola alla PART 1 e crea un evento di nota-on per far iniziare con precisione la riproduzione del campione audio.
4)    Bisognerà quindi recuperare le Part 2, 3, 4 e ripristinare i loro canali di ricezione MIDI per il normale utilizzo. Il risultato finale sarà un’accurata registrazione dell’esecuzione con la Performance – per attivare l'intera sequenza verrà utilizzato solo un evento di nota-on (a confronto delle centinaia che sarebbero state necessarie se si fossero registrate come dati MIDI).
Perché si consiglia di registrare come audio: La Motif XF ha introdotto una serie di nuove PERFORMANCES che utilizzano i pulsanti [AF1] e [AF2] i quali controllano il parametro XA CONTROL (Expanded Articulation Control) per creare sensazionali cambiamenti nel suono. Mentre si sta suonando si possono premere i pulsanti [AF1] e [AF2] per aggiungere timbri diversi/ritmi ed anche cambiare la sonorità di una particolare componente ritmica. Muovendo la MOD WHEEL si otterrà anche un incredibile effetto sulla sensazione dell’uscita risultante.
Passo per passo:
·      Richiamare una SONG or PATTERN vuoti
·      Premere [MIXING]
·      Premere [JOB]
·      Premere [F3] COPY
·      Premere [SF3] PERF
Selezionare “USER1: 007(A01) Purple Stone” ed evidenziare gli attributi che si desiderano COPY(copiare – ndt) dalla PERFORMANCE originale nel setup MIXING corrente.
·      Premere [ENTER] per eseguire.

clip_image002

In questo modo si sono assegnate le quattro PART alle prime quattro PART del MIX – tutte assegnate a ricevere sul Canale MIDI 1 – in modo da poterle suonare assieme dalla tastiera del Motif XF.

clip_image003

Nella schermata principale SONG o PATTERN si vedrà la VOICE Drum Kit (R&B Kit 3) assegnata alla TRACK 1, mentre le TRACK 2, 3 e 4 appaiono vuote – questo avviene perché le PART 2, 3 e 4 sono state assegnate al canale di ricezione MIDI 1 e fatte suonare tutte insieme. Le Track 2, 3 e 4 non hanno più una PART a loro assegnata.

clip_image004

Selezionare TRACK [1] – è ora possibile suonare la PERFORMANCE proprio come si faceva in modo PERFORMANCE.
Poiché verrà registrata nel campionatore un’esecuzione in tempo reale, è necessario impostare un metronomo il SAMPLING COUNT-IN. Quando si registra l’audio, si desidera solo il COUNT-IN per essere avvisati in quale momento iniziare a suonare – quindi il metronomo deve fermarsi. Dopo il COUNT-IN non si desidera continuare a registrare il clic – stiamo registrando audio – l’arpeggio della Performance ci darà il tempo (farà da metronomo – ndt). La XF ha uno speciale Sampling Count-in pensato proprio per questo motivo.
·      Premere [SEQ SETUP]
·      Premere [F1] CLICK
·      Impostare il parametro SAMPLING COUNT-IN ad un numero di misure che sia comodo, 1 – 8 misure.

clip_image005

·      Premere [INTEGRATED SAMPLING]
·      Scegliere un numero di WAVEFORM libero
·      Premere [F6] REC>
·      Impostare la SAMPLE SOURCE (origine del campione) e la DESTINATION (destinazione):
·      Record Type = “sample+note”
·      Input Source = “resample”
·      Mono/Stereo = “stereo”
·      Frequency = “44.1kHz”

clip_image006
·      Keybank = “C3”
·      Track = “01”
Usando la funzione “sample+note” – l’ISS crea una USER SAMPLE VOICE, la assegna al mix e crea un evento MIDI di nota-on per attivare la riproduzione di quell’audio
Usando la funzione “resample” saremo in grado di registrare l’audio direttamente da tutte gli ingressi disponibili nel sequencer di Motif XF (tra cui suonare la tastiera direttamente, come avremo modo di fare).
·      Premere [F6] STANDBY
Nella schermata di standby è possibile impostare la TRIGGER MODE (modalità di trigger), ecc, ed è possibile rivedere la configurazione attuale. Assicurarsi di controllare sempre la posizione corrente della MISURA del sequencer (in alto a destra) – utilizzare i pulsanti di trasporto per tornare all’inizio: 001
Trigger mode = "meas" (misura)
Impostare una regione di punch-in ed una di punch out – questo è consigliato perché avviare e fermare la registrazione al momento giusto con l'automazione rappresenta un problema in meno di cui preoccuparsi. Diciamo che si desideri registrare 16 misure di un’esecuzione con una PERFORMANCE... impostare MEASURE = 001 – 017

clip_image007

Impostare il punto di punch out all’inizio della misura successiva (una in più del numero di misure complete che si vogliono registrare). Se la destinazione è un PATTERN, questo non permetterà di andare oltre l’attuale impostazione di LENGHT (lunghezza) del PATTERN stesso.
In questa schermata si possono ugualmente impostare i parametri di “RECORD MONITOR” (monitoraggio di registrazione – ndt) e “RECORD GAIN” (guadagno di registrazione – ndt).
Il RECORD MONITOR è soggettivo e non ha effetto sul volume della registrazione, ma solo sul volume d’ascolto. Il RECORD GAIN è oggettivo ed ha effetto sui livelli di registrazione, sperimentare suonando la Performance ed aumentando il gain (guadagno) se necessario. Sono disponibili incrementi di +6dB o +12 dB; sono disponibili tagli di - 6dB o -12 dB. Il misuratore (in basso a destra) restituirà una lettura stereo del livello per i canali destro/sinistro... in generale, aumentare in modo che i picchi più elevati arrivino quasi in cima alla scala.
·      Premere [F5] START
STANDBY cambierà in “WAITING...”
·      Premere il pulsante PLAY sul tastierino di trasporto di Motif XF per iniziare il COUNT-IN
·      Cominciare a suonare al momento opportuno in funzione del numero di misure impostate di COUNT-IN.
·      Quando viene raggiunta la misura Punch out – la registrazione si interrompe automaticamente.
È possibile premere il pulsante [SF1] AUDITION per ascoltare l’esecuzione registrata. Se è accettabile premere il tasto [ENTER] per confermare. In caso contrario, premere [EXIT] e ripetere l’esecuzione. Assicurarsi di far ritornare il sequencer alla misura 001.
Se si è soddisfatti di quanto registrato... premere il tasto [ENTER].
L'ISS (Integrated Sampling Sequencer) creerà la USER SAMPLE VOICE (SMPL 001), e l’evento di nota-on (la velocity predefinita è 100, tuttavia è possibile aumentare o diminuire il valore di velocity per modificare il volume di riproduzione della clip audio). La durata (o TIME GATE TIME) dell’EVENTO di NOTA-ON corrisponderà al numero esatto di battute per far durare il campione audio per il numero di misure create con i punti di PUNCH IN/OUT.

clip_image008

Ritornare alla modalità SONG/PATTERN (a seconda di quella che è stata utilizzata).
Prima di riprodurre la sequenza, si riporteranno le PART 2, 3 e 4 a ricevere rispettivamente sui canali MIDI 2, 3 e 4 – altrimenti si sentirà il campione audio riprodotto 4 volte (abbastanza inutile dal momento che è stata creata una clip audio).
Premere [MIXING]
Premere [EDIT]
Premere [Track 2] per vedere i parametri della PART 2
Premere [F1] VOICE
Premere [SF1] VOICE
Impostare MIDI RECEIVE CHANNEL = 2
Premere [TRACK 3]
Impostare MIDI RECEIVE CHANNEL = 3
Premere [TRACK 4]
Impostare MIDI RECEIVE CHANNEL = 4

clip_image009

Ora è possibile riprodurre clip audio. Si è anche liberi di utilizzare le Track 2, 3 e 4, con le PART 2, 3 e 4.

Note finali:
L’INPUT SOURCE (sorgente d’ingresso – ndt) che abbia come parametro RESAMPLE consente a tutti gli ingressi disponibili di essere registrati dall’Integrated Sampling Sequencer... questo comprende l'ingresso A/D, e l'ingresso FW, in aggiunta al suonare in tempo reale sulla tastiera.

Phil Clendeninn
Senior Product Specialist
Product Support Group
Technology Products
Pro Audio and Combo Division
©Yamaha Corporation of America

Traduzione © 2013 a cura di wavesequence
email: digitalperformer7@gmail.com

Nessun commento:

Posta un commento