30 dicembre 2011

Tour del pannello frontale di Motif XS - Parte I & II


Tour del pannello frontale di Motif XS – Parte I – Selected Part Control, Multi Part Control ed Assignable Functions
 
Ho pensato che avrei annotato alcuni pensieri e che parte di questi li incontrerete quando per la prima volta vi troverete davanti ad un Motif XS.
Si spera che queste riflessioni facciano comprendere che cosa c’è di nuovo, diverso ed entusiasmante in questo innovativo strumento. Sia che siate principianti oppure esperti della serie Motif, si spera troviate comunque interessante questo Tour.
Il pannello frontale può intimidire un principiante, almeno finché non si impara a parlare il linguaggio dello strumento. Se poi siete un veterano del Motif, oramai sarete abituati alle terminologie e a determinati concetti – non sono cambiati. Motif XS è ancora tutto sulla creazione musicale.
Sul pannello frontale si trova una matrice di manopole funzione chiamate “Selected Part Control”. È composta da tre file di funzioni, selezionabili tramite un pulsante e tre LED che determinano che cosa devono fare ognuna delle 8 manopole, C’è una seconda matrice di manopole chiamata “Multi Part Control”. È composta da un pulsante e tre LED usati per selezionare le funzioni da assegnare alle 8 manopole.
 
Il [SELECTED PART CONTROL] in modo VOICE
Il [SELECTED PART CONTROL] può essere utilizzato in modo VOICE, PERFORMANCE o, quando il Motif XS viene usato con il sequencer interno o esterno, in modo SONG/PATTERN.
 
Nel linguaggio proprietario Motif, una “VOICE” è l’elemento fondamentale che si può suonare. Un programma che contiene gli elementi sonori per ricreare un determinato timbro di uno strumento musicale viene definito con l’appellativo di “Voice”. Le Voices si presentano in due tipi: Normal Voices e Drum Voices. Quando si seleziona una Voice le funzioni Selected Part Control mettono a disposizione 24 parametri accessibili in tempo reale. Tutte le funzioni andranno a modificare la VOICE correntemente selezionata. I parametri Selected Part Control sono i seguenti:
 
Tone1:
Cutoff
Resonance
Attack
Decay
Sustain
Release
Assign1
Assign2
Tone2:
EQ Low
EQ Mid F
EQ Mid
EQ Mid Q
EQ High
Pan
Reverb
Chorus
ArpFX:
Swing
Quantize
Strength
Gate Time
Velocity
Oct Range
Unit Multiply
Tempo
 
Le colonne sono identificate dalle seguenti intestazioni: Tone 1, Tone 2 ed Arpeggio Effects. Questo accesso in tempo reale può essere utilizzato per modificare immediatamente il suono e qualunque cambiamento venga apportato ad una VOICE può essere salvato in una locazione di memoria User. Nel Motif XS si hanno a disposizione 1024 Voices Preset – queste sono di tipo permanente e sono state programmate in fabbrica – non è possibile perderle. Sono contenute in 8 banchi da 128 Voices ciascuno. Ci sono anche 3 banchi da 128 Voices User. Sono queste locazioni di Voices User che possono essere usate per salvare le modifiche personali apportate ai Preset oppure per caricare nuove Voices dai files di libreria che verranno messi a disposizione per Motif XS. Se l’effettivo valore memorizzato di una manopola differisce dalla sua attuale posizione, verrà visualizzato un piccolo segnale di colore rosso che indica il valore vero e proprio. Quando la manopola viene mossa e supera il piccolo segnale di colore rosso, lo aggancerà e la manopola a quel punto diventerà attiva.
I CS (Control Sliders) hanno come obiettivo gli Element Volumes[i] degli otto possibili multisamples[ii] che si trovano nella corrente Voice. Nello schermo si vedrà un piccolo segnale di colore rosso che indica il valore del Volume memorizzato per ogni slider – quando uno degli slider viene spostato superando questo piccolo segnale di colore rosso, sparirà e lo slider diverrà attivo. In questo modo diventa estremamente facile sapere quando si ha il controllo sul Volume.
I 3 banchi User (384 Voices) contengono una selezione delle Voices tratte dalle 1024 Voices Preset – cosicché si è liberi di sovrascrivere a proprio piacimento qualunque di queste locazioni. Qualsiasi modifica si apporti ai Selected Part Controls può essere salvata all’interno di una locazione Voice User.
 
Il [SELECTED PART CONTROL] in modo PERFORMANCE
La funzione del [SELECTED PART CONTROL] amplia le proprie possibilità di intervento con il nuovo pulsante [PERFORMANCE CONTROL] che si trova alla destra dei pulsanti di Track Select. Quando si sta lavorando con una PERFORMANCE, un programma che può contenere fino a quattro VOICES in layer e/o split (sovrapposte e/o divise) sulla tastiera, si possono usare i pulsanti Track Select per controllare meglio quello che sta accadendo. In una PERFORMANCE si possono avere fino a quattro Parts ed ogni Part può avere associato un insieme di 5 arpeggi. Quando si preme il pulsante [PERFORMANCE CONTROL] ed il LED si illumina, si possono i pulsanti Track Select da 1 a 4 per selezionare la PART che sarà sotto il controllo della matrice 8 x 3 delle manopole “Selected Part Control”. Le manopole controlleranno sempre la PART correntemente selezionata, con l’eccezione che le manopole ASSIGN 1 ed ASSIGN 2 controlleranno sempre le loro assegnazioni, precedentemente impostate a livello VOICE. In altre parole, le manopole ASSIGN 1 ed ASSIGN 2 faranno sempre ciò che si presume facciano – potenzialmente a tutti i quattro layer potrebbero essere assegnati compiti diversi in base al loro movimento. Si possono usare i pulsanti Track Select 9-12 per attivare e disattivare le Parts dalle uscite audio e si possono usare pulsanti Track Select 13-16 per attivare e disattivare la funzione di Arpeggio Hold rispettivamente per le quattro Parts. I primi quattro CS controlleranno i Volumi delle quattro Parts della Performance.
 
Il [SELECTED PART CONTROL] nelle modi MIXING
In uno scenario simile a quello del modo PERFORMANCE, il [SELECTED PART CONTROL] concentrerà i 24 parametri sulla PART correntemente selezionata. Questo fa in modo che l’aggiornamento del proprio Mix sia facile ed intuitivo. Non è necessario addentrarsi tra i menu per raggiungere i parametri (è comunque possibile se lo si desidera); con il il [SELECTED PART CONTROL] si ha un accesso veloce ed in tempo reale alla maggior parte dei parametri più frequentemente usati.
 
Il MULTI PART CONTROL è molto più semplice. Come detto in precedenza, verrà messo in funzione quando si sta utilizzando Motif XS con un sequencer (che sia quello interno con Integrated Sampling oppure uno esterno come Cubase o un altro di vostra scelta). Il modo “MIXING” nel linguaggio proprietario Motif, comprende sia il modo SONG che il modo PATTERN – entrambi associati al sequencing. Fondamentalmente, il Motif XS è uno strumento multitimbrico a 16 Part, si può avere accesso alle Parts in due gruppi, 1-8 e 9-16 in base a quale pulsante di Track Select viene premuto sulla parte destra del pannello frontale. Ad esempio, se viene premuto un qualunque pulsante Track Select da[1] a [8], le manopole corrisponderanno alle Parts 1 – 8, se invece viene premuto un qualunque pulsante Track Select da[9] a [16], le manopole corrisponderanno semplicemente alle Part 9 – 16. Questo è molto intuitivo. Per ogni canale c’è un controllo dedicato per Reverb Send, Chorus Send e Pan position. Questo rende il missaggio estremamente facile e veloce. I CS o Control Sliders modificheranno le loro funzioni unitamente alle manopole cosicché si abbia immediatamente accesso al Volume delle Part in due gruppi da otto, 1 – 8 e 9 – 16.
Sia il SELECTED PART CONTROL che il MULTI PART CONTROL possono lavorare mentre stanno suonando altre Parts oppure si può usare il pulsante dedicato [SOLO] per isolare (ed ascoltare solo) una Part.
 
I pulsanti [ASSIGNABLE FUNCTION 1] ed [ASSIGNABLE FUNCTION 2] sono ciò che suggerisce il loro nome. Essi vengono usati per controllare le Voices Xpanded Articulation (XA) ma non sono limitati solamente a questo aspetto. Essi possono essere programmati per avere una funzione “momentary” (momentanea, fino a quando il pulsante viene tenuto premuto) oppure “latch” (tipo interruttore on/off), programmabile singolarmente per ogni VOICE. In più i pulsanti [AF1] ed [AF2] possono essere assegnati al Control Set della VOICE ed applicati a qualunque parametro si desideri controllare. Ad esempio, si potrebbero usare per richiamare un determinato livello di Effect Send – per dire, ad un certo punto della performance si desidera aggiungere delle ripetizioni multiple oppure cambiare istantaneamente la quantità del reverb send – questo si può fare in un Control Set con i pulsanti [AF].

Tour del pannello frontale di Motif XS – Parte II – Sliders, Wheels e Pulsanti
 
Gli otto Control Sliders (CS) in modo VOICE inviano messaggi Esclusivi di Sistema per controllare i singoli Level degli Element. In modo PERFORMANCE inviano messaggi Esclusivi di Sistema per controllare i singoli Volumes delle Part. In modo SONG e PATERN inviano messaggi di Control Change (CC#007) per controllare il Volume del singolo canale MIDI. Quando il Motif XS si trova in modo MASTER gli otto Control Sliders (CS) diventano assegnabili.
 
System Exclusive è un termine che si riferisce ad una tipologia di messaggi MIDI che si rivolgono a specifici parametri di un determinato apparecchio. Ogni produttore che costruisce apparecchi MIDI ha il proprio codice di identificazione e può utilizzare una serie di parametri specifici per i propri prodotti. Il protocollo MIDI contiene molti messaggi di tipo comune che sono condivisi sa tutto gli apparecchi, come nel caso del messaggio di Control Change per il Volume di canale. Ma i messaggi Esclusivi di Sistema che in modo Voice si rivolgono agli Elements ed in modo Performance alle Parts sono esclusivi di Yamaha e di fatto esclusivi del Motif XS.
La Modulation Wheel[iii](MW) ed il Pitch Bend[iv] (PB) sono normalmente posizionate alla sinistra della tastiera. Al di sotto delle suddette rotelle si trova il Ribbon Controller[v].
La Modulation Wheel è un controller MIDI standard che invia il comando CC#001 (messaggio di Control Change #001). Sebbene essa sia tipicamente associata con la Pitch Modulation Depth[vi](un modo elegante per indicare il termine musicale di vibrato) è un controller dalla funzione assegnabile. Questo significa che la Modulation Wheel invierà sempre il comando #001 ma le modifiche che quel comando apporta al suono sono programmabili. Affinché il CC#001 agisca in qualità di Pitch Modulation Depth (vibrato) deve essere programmato all’interno della VOICE stessa. In molti casi si potrebbe decidere di riassegnare la funzione alla Modulation Wheel perché non tutti gli strumenti musicali sono in grado di generare l’effetto vibrato. Ad esempio, un pianoforte non possiede l’effetto vibrato. In questo caso particolare si potrebbe decidere di usare la Modulation Wheel per una funzione completamente diversa. Sui suoni d’organo, come un Hammond B3, la Modulation Wheel viene spesso assegnata per controllare la transizione tra la velocità slow e fast del rotary speaker. La Modulation Wheel è una rotella senza ritorno a molla che invia valori di CC#001 da 0, quando è completamente abbassata verso l’esecutore, a 127 quando è completamente ruotata in senso opposto. Non avendo il ritorno controllato da una molla, può essere utilizzata per controllare il mix, ad esempio per far dissolvere gradualmente un suono ed alzare gradualmente il volume di un altro, oppure può essere usata per impostare il valore durante una esecuzione e fare in modo che rimanga costante per tutto il tempo necessario.
La rotella di Pitch Bend come la rotella di Modulation Wheel invia un comando specifico. Ma essendo un dispositivo che ritorna in centro da solo, azionato da una molla, quando lo si lascia andare ritornerà, in posizione centrale, ad un valore neutro. Quindi la rotella di Pitch Bend può essere alzato o abbassato e dal momento che possiede la sua categoria di messaggio MIDI (pitch bender) invierà sempre questo tipo di messaggio. Ancora, come nel caso della Modulation Wheel l’apparecchio che riceve determinerà cosa accade, riceverà il comando di pitch bend ma il “quanto” è programmabile. Infatti, gli apparecchi riceventi possono cambiare di una piccola quantità o di numerose ottave, a seconda delle impostazioni. Solitamente la rotella di Pitch Bend invia 16384 valori: 8191 quando è ruotata verso l’alto e 8192 quando è ruotata verso il basso e, naturalmente, 0000 quando si trova in posizione centrale. Come nel caso della Modulation Wheel, molti strumenti musicali, il pianoforte tra i primi, non hanno la necessità del Pitch Bend, così si potrebbe decidere ancora di assegnare una diversa funzione a questo controller. Facendo in modo che la Voice non risponda ai comandi di Pitch Bend, si può programmare che quest’ultima svolga una diversa funzione. Dal momento che ritorna automaticamente in posizione centrale si può scegliere un parametro che tragga vantaggio da questa condizione, ad esempio la posizione Pan.[vii] Si potrebbe fare in modo che muovendo la rotella di Pitch Bend verso l’alto, faccia spostare il suono verso sinistra, verso il basso faccia spostare il suono verso destra e che invece lo faccia ritornare in centro quando viene rilasciata.
 
Il Ribbon Controller è diverso sia dalla Modulation Wheel che dal Pitch Bend dal momento che non possiede un comando prefissato da inviare. Si può scegliere un qualsiasi numero di Control Change MIDI ed assegnarlo al Ribbon Controller. Tuttavia, di default, il Ribbon Controller trasmette il CC#022. Perché Yamaha ha scelto proprio il CC#022? Perché è un controller che non ha un unico obiettivo ma può essere programmato per modificare qualunque cosa che abbia una funzione assegnabile. Ciò che bisonga sapere sul Ribbon Controller (RB) è che i valori minimi (negativi) vengono inviati quando lo si tocca nella parte sinistra. Mano a mano che ci si sposta con il dito verso il centro ci si avvicinerà verso il punto neutro e muovendosi dal centro verso destra, ci si avvicina ai valori massimi (positivi). A seconda del programma il Ribbon Controller può essere programmato in modalità “RESET” (ritornare alla posizione neutra) oppure in modalità “HOLD” (rimanere all’ultima posizione toccata). Così è possibile pensare al Ribbon Controller come se fosse simile alla rotella di Pitch Bend che ha un’escursione di valori da negativi a neutri a positivi; ed è pure simile alla Modulation Wheel perché può rimanere fissata all’ultimo valore impostato. Così, mentre sarebbe preferibile associare al Pitch Bend delle funzioni che hanno un’escursione positiva e negativa, e per la Modulation Wheel scegliere delle funzioni che vadano dal minimo al massimo, con il Ribbon Controller è possibile fare sia l’uno che l’altro. Questo è possibile perché in base al programma si può scegliere se usare la modalità RESET oppure HOLD.
 
Il pulsante DAW REMOTE ON/OFF permette di controllare il trasporto del proprio sequencer software. Esso trasforma l’interno pannello di controllo dello strumento cosicché le funzioni possano interagire con il software. Molti produttori di software consentono ai loro programmi di essere controllati in questo modo cosicché i parametri vengano visualizzati sullo schermo (rendendo il lavoro molto facile ed intuitivo). Softwares come Steinberg Cubase e Nuendo, Cakewalk Sonar, Apple Logic, MOTU Digital Performer possono essere interfacciati con Motif XS/XF ottenendo un eccellente livello di controllo sul sequencer esterno. (Altri prodotti softwares permettono solo il controllo del voume e del pan – quindi non viene richiesta alcuna modalità speciale di controllo). Dal momento che ognuno di questi sequencer è facile abbia un diverso tipo di layout, ci limiteremo a dire che se se state usando un sequencer esterno dovrete configurare il setup MIDI in modo che Motif XS/XF comunichi con il software. Di solito questo viene fatto grazie ad una porta MIDI separata. Quando la funzione REMOTE è su ON, il pannello frontale di Motif XS/XF diventa una superficie di controllo, quando la funzione REMOTE è su OFF il pannello frontale viene usato per controllare Motif XS/XF nel modo consueto.
 
Il pulsante ARPEGGIO ON/OFF potrebbe sembrare che si spieghi da solo (e quasi sempre è così) tuttavia rappresenta solo il primo passo per configurare Motif XS a suonare un arpeggio. Inoltre, affinché l’arpeggio funzioni, è necessario che Motif XS generi il clock oppure lo riceva da una sorgente esterna. Una VOICE o la/le Part (se in modo Performance o Sequencer) deve essere impostata perché risponda quando è attivato l’ARP. Ad esempio, premendo il pulsante ARP ON/OFF (il LED si illumina) non significa che faccia attivare sempre l’arpeggio. Se questo non viene attivato significa che o la funzione di Clock non è stata impostata in modo corretto oppure la VOICE o la/le Part stesse non hanno nulla di assegnato che debba rispondere a quel comando. Così quando si configurano i parametri per usare l’arpeggio, bisogna sapere che questa è un’operazione composta da almeno due fasi distinte. E questo diventa un concetto molto importante da capire, dal momento che Motif XS può avere fino a quattro arpeggi simultanei in contemporanea. Ogni programma (modo Voice, modo Performance, modo Song/Pattern Mixing) può avere associati fino a cinque insiemi diversi di arpeggio. Usando i pulsanti Sub Function [SF1] – [SF5] sarà possibile cambiare dinamicamente gli arpeggi attivi. Questo può essere fatto in tempo reale (immediatamente) oppure all’inizio della misura successiva.
 
I pulsanti di EFFECT BYPASS non sono solamente utili ma anche programmabili. Ce n’è uno per escludere gli Insertion Effects ed uno per escludere i System Effects. Sebbene gli effetti come il riverbero siano particolarmente necessari durante la registrazione, potrebbe capitare che in certe situazioni il riverbero sia del tutto superfluo. Se si prevede di suonare in un ambiente con una grande quantità di riverbero naturale, si potrebbe scegliere di escludere i System Effects. In ogni caso, sono stati messi a disposizione pulsanti separati e la possibilità di decidere se escludere gli Insertion Effects, i System Effects o entrambe. Forse, quando si preme il pulsante SYSTEM EFFECT BYPASS si desidera che solo il Riverbero venga escluso ma non il Chorus e questo è programmabile. Molto utile.
 
II pulsante MASTER EFFECT ON/OFF attiva e disattiva il Master Effect, il quale viene applicato al segnale globale. Premendo e tenendo premuto il pulsante [MASTER EFFECT] per un paio di secondi, si arriva direttamente alla schermata dov’è possibile modificare questo effetto globale.
I pulsanti OCT UP/OCT DOWN hanno una funzione facilmente comprensibile e che si spiega da sola. Premendo entrambi i pulsanti si farà ritornare la tastiera alle impostazioni normali. L’attuale impostazione di OCT verrà visualizzata a destra nella linea superiore della schermata principale.


[i] volume degli Element
[ii] multicampioni
[iii] Rotella di Modulazione
[iv] Rotella di Pitch Bend
[v] Controller a nastro
[vi] Profondità di modulazione dell’intonazione
[vii] Posizione panoramica sul fronte stereofonico



Traduzione  © 2011 a cura di wavesequence
email: digitalperformer7@gmail.com

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