10 dicembre 2013

Yamaha CP4

CP4 Stage piano

CP4 ARTICOLO

La struttura del CP4 appare certamente molto diversa a coloro che sono abituati alle architetture dei sintetizzatori nelle quali memorizzare un gruppo di singoli programmi (Voci User) che possono essere richiamati e utilizzati in combinazione con gli altri. Il che non è esattamente quanto avviene nel CP4 stage. Non è previsto un modo Voice User "tradizionale" separato, si spera che questa spiegazione servirà a farvi capire bene come avvicinarsi a questo strumento.

Pensavo di utilizzare un’analogia che mettesse in evidenza come DX7, con la sua sintesi FM non si adatti alla tipica forma di sintesi OSC-FILTER-AMP (oscillatore – filtro – amplificatore); o come SY con il suo motore di sintesi ibrido AWM/AFM non assomigli molto ai sintetizzatori standard del suo tempo; oppure come il VL, un sintetizzatore che non avesse nessuno dei componenti di un sintetizzatore tradizionale. Ho pensato, allora, se vi ricordate tutta quella roba, avrete anche capito che qui Yamaha ha di nuovo infranto le regole.

Fondamentalmente qui sono stati utilizzati i multi-campioni completi di tre pianoforti acustici Yamaha molto costosi: CFX, CFIIIS e S6. Sono stati utilizzati anche gli attuali modelli fisici dei classici pianoforti Tine (FenderRhodes/Rhodes), tre pianoforti reed (Wurlitzer) ed i pianoforti elettroacustici (CP80). Sono stati meticolosamente campionati i tipici suoni del classico pianoforte elettrico FM (Yamaha DX7).

Il Rhodes viene rappresentato da numerose diverse varianti… Che se ci foste stati, vi ricordereste quanto erano diversi l’uno dall’altro… Dai martelletti coperti in feltro a quelli in neoprene… 1971, 1973, 1975, 1978, finanche alla modifica Dyno. Ci sono i Wurlitzer del 1969 e del 1977 ancora una volta nettamente diversi tra loro… Ed i classici preamplificatori Yamaha per CP80.

Sono incluse anche una varietà di Voices (ritenute utili per coloro che il fanno pianista di professione) basate sul motore di sintesi AWM2.

Così in realtà, l’architettura del CP4 è una combinazione di tecnologie. Sia nella sorgente del suono che nella sua elaborazione finale. Capire ciò che rappresenta una Voice per ogni tipo di tecnologia significa comprendere perché alcuni parametri sono disponibili in una Voice e non in un’altra.

Si sta lavorando con un pianoforte STAGE, il concetto è che quando si richiama un unico programma, che sono indicati come una PERFORMANCE, si sta richiamando più di una Voice. Nel CP4 Stage con ogni Performance si stanno richiamando tre PART interne:

MAIN

LAYER

SPLIT

Inoltre tutto ciò che viene impostato nella zona di Master Keyboard per i dispositivi esterni collegati. Fino a quattro zone esterne.

La parte MAIN è sempre attiva, la parte LAYER può essere selezionata e memorizzata nella Performance ma posta in OFF, “in attesa” (si può sempre avere un secondo suono in LAYER alla pressione di un pulsante). Lo stesso dicasi per la terza parte o SPLIT. Ad esempio, la prima Performance ha come MAIN Voice (voce principale) CFX piano, un timbro di strings (archi) come LAYER (della timbrica MAIN) in attesa ed un basso acustico come SPLIT in attesa.

Si è sempre in modo Performance. Non si deve passare ad altra modalità per provare o ascoltare i suoni. Tutto è stato impostato per l’esecuzione sul palco. Se sembra che quando si seleziona una Voice si ereditino alcune cose, questo è vero. E non dovrebbe sorprendere una volta che si comprende completamente l'architettura del CP4 stage.

Bisogna pensare alle Voices come a singoli musicisti, a tre esecutori collegati ai canali di un mixer. Alcune impostazioni riguardano il singolo strumento del musicista, mentre altre impostazioni si trovano sul canale del mixer che tratta i segnali.

Una VOICE nel CP4 STAGE è o un motore sonoro di pianoforte acustico, un modello fisico o una sorgente di riproduzione di campione AWM2.Ognuna di queste architetture di Voice hanno determinate funzioni e parametri che si portano dietro quando le si richiama.

Mentre una VOICE si porta dietro i propri Insertion Effects preprogammati, non si porta dietro i System Effects. Vediamo se riesco a spiegarlo. I pianoforti utilizzano un Insertion Effect che è stato sviluppato specificatamente per il timbro di pianoforte acustico, chiamato DAMPER RESONANCE (risonanza della tavola armonica n.d.t.). Esso funziona in accoppiata con il pedale di Sustain per ricreare la risonanza della tavola armonica che si trova all’interno del pianoforte, quando il pedale di sustain viene premuto. Questo è un Insertion Effect ed è, a tutti gli effetti, parte della Voice. Un esempio di SYSTEM EFFECT è l'effetto Reverb Hall. Non fa parte dello strumento, fa parte dell'ambiente esterno ... L’acustica della stanza, condivisa da tutta l’ensemble.

Gli Insert Effects appartengono al singolo musicista, sono gli effetti personali che possono essere considerati separati dal suono dello strumento. Non vengono condivisi con nessuno, appartengono solamente all’esecutore. Gli INSERT EFFECTS rappresentano tra le tecnologie più avanzate nel CP4 con modelli appositamente sviluppati così come la ricreazione del VCM (Virtual Circuitry Modeling) delle classiche stomp box, EQ e compressori/limitatori.

I System Effects, d’altra parte, vengono normalmente utilizzati per ricreare l’ambiente circostante, l’acustica della sala, se si vuole. Non sono separati dal suono individuale allo stesso modo. Proprio come il riverbero della tavola armonica fa parte del suono di pianoforte, mentre (l’effetto di – ndt) Hall o Room nella quale si trova è condiviso da tutto l'insieme. I processori di Reverb e Chorus (Time Delay) vengono indirizzati (al suono – ndt) tramite uno schema Send/Return, come le mandate ausiliarie di un qualsiasi mixer.

Quando si richiama uno dei modelli fisici, ad esempio un Rdll, si stanno richiamando determinati componenti di un Insert Effect che non fanno parte di quel modello… Come il preamplificatore Rhodes del 1971 o del 1973 che sono stati modellati matematicamente e ricreati fedelmente da uno dei due INSERT EFFECTS. Quando si richiamano i modelli Rdll che hanno ricreazioni del Rhodes versione 1978 e Dyno con due diversi modelli di preamplificatore, questi vengono assegnati in modo automatico come Insert Effect nella corrente area di lavoro.

Una parte dell’editing dei modelli fisici del piano Tine (Rhodes) è costituita dalla STRIKE POSITION… Fondamentalmente “dove” il martelletto viene impostato per colpire il diapason – per coloro i quali abbiano mai operato sul loro Rhodes, bisognerà sorridere ogni volta che ci si sposta tra le sette posizioni. Come ci si renderà conto che ad ogni click corrispondono 3-4 ore di accurate regolazioni. Ogni click è radicalmente diverso ed ha un profondo effetto sul carattere risultante del “vostro” piano Rhodes.

Questo parametro non fa parte del linguaggio per gli altri modelli, né per le Voices campionate. Quindi a seconda di quale tipo di tecnologia si sceglie per una parte, il CP4 rende disponibili i relativi parametri.

invece di impedire la programmazione all’utente… Quando si richiama una Voice, questa porta con sé i componenti che la fanno funzionare. Se si dovesse richiamare il modello Rdll 78, il Preamp 78 viene, ovviamente, portato appresso. Questo è un componente fondamentale della Voice. Se si ereditano gli effetti, si eredita anche l’acustica dell’ambiente (System Effects) della Performance che si sta modificando… Cioè si ereditano le impostazioni dei processori di Reverb e Chorus (time delay), i quali sono responsabili dell’acustica esterna. Tutti gli strumenti (ogni Part) avranno un SEND a questi effetti. Rimangono perché fanno tecnicamente parte del mixer, non dei singoli musicisti.

 

“Da zero”

Nel CP4 “da zero” non è un banco dove andare… Invece si può iniziare dovunque… È dove si memorizza (STORE) che conta.

Premere [SHIFT] + [ENTER]

Questo viene chiamato Quick Reset (reset veloce, per riportare l’apparecchio alle condizioni iniziali – ndt).

Da qui è possibile iniziare o ad ascoltare le Voices e/o cominciare a costruire le proprie performance. Ci si trova sempre in modalità operativa Performance, sempre.

Ci sono oltre quattrocento Voices nella libreria del CP4 stage… Molte di esse sono come libri appoggiati su uno scaffale. Materia prima per costruire (le proprie timbriche – ndt). Non bisogna pensare ad esse come Voices complete… Sono oscillatori dal suono molto dettagliato. Rappresentano il suono grezzo da inserire in una delle tre PART (Main, Layer, Split), mentre nelle Part si possono arricchire ulteriormente.

CREARE IL PROPRIO PIANOFORTE, CREARE IL PROPRIO SUONO

Questa è forse la cosa migliore del STAGE CP4 – è stato progettato per essere estremamente personalizzabile. Sia utilizzando gli stupendi campionamenti che costituiscono i tre principali pianoforti acustici (con le potenti regolazioni del timbro che si trovano all'interno del motore Insert), o dei modelli fisici dei classici pianoforti elettronici del ventesimo secolo, o uno qualsiasi degli altri suoni ... Si possono utilizzare su qualsiasi strumento tutte le componenti dell’effetto di modellazione.3

Si vuole far passare un Wurlitzer del 1978 attraverso il preamplificatore Dyno liscio come la seta oppure un DX attraverso il vecchio preamplificatore Rhodes del 1971? Qui è possibile far passare il suono di un pianoforte acustico attraverso quello che si vuole. Lavorare con queste molteplici tecnologie il CP4 non ti fa sentire come se avessi lasciato il pianeta solo per modificare un suono. Si desidera modificare ciò che normalmente una Voice si porta appresso. E questo è il nocciolo di tutto: è possibile. Cambiare il preamplificatore che è associato al modello Rhodes del 1978 con quello del Wurlitzer del 1969, quando lo si desidera memorizzare lo si fa a livello di PERFORMANCE. Non una User Voice. Tutte le modifiche sono ben documentate in una Performance.

La PERFORMANCE conserverà le modifiche/regolazioni che sono stati apportati al modello. Queste ultime non vengono memorizzate in una locazione USER VOICE, come in un sintetizzatore, il suono appena modificato viene memorizzato in una Performance.

 

Phil Clendeninn
Senior Product Specialist
Product Support Group
Technology Products
Pro Audio and Combo Division
©Yamaha Corporation of America

Traduzione © 2013 a cura di wavesequence
email: digitalperformer7@gmail.com

6 maggio 2013

Tutorial: Inviare files di sys-ex con MIDI-OX

 

Per prima cosa effettuare il download (http://www.midiox.com/) e l’installazione di MIDI-OX

Assicurarsi che il proprio strumento sia impostato sul canale MIDI 1 e, soprattutto, sia abilitato a ricevere dati esclusivi di sistema. Fare riferimento al relativo manuale operativo o la guida utente.

1.    Lanciare MIDI-OX e dal menù Options scegliere MIDI Devices…

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Nella finestra seguente, impostare le porte di ingresso ed uscita dell’interfaccia MIDI e poi fare click su OK. In questo caso verrà utilizzata una M-Audio Midisport 2x2.

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2.    Ora, caricare il file di sys-ex che si desidera inviare allo strumento. Fare click sul menù View e scegliere SysEx…

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Verrà visualizzata la finestra di SysEx View e Scratchpad

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3.    Aprire la Command Window e scegliere “Load File”

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In questa finestra MIDI-OX consente di scegliere il file con estensione .syx che si desidera caricare. Navigare fino alla cartella che lo contiene e, su quest’ultimo, fare doppio click.

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Il file verrà aperto nella finestra di SysEx view visualizzando i dati esclusivi di sistema

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4.    Aprire nuovamente Command Window e la voce di menù “Send SysEx” verrà visualizzata in grassetto. Fare click su questa opzione.

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Il file verrà inviato all’apparecchiatura.

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29 gennaio 2013

Comprendere il modo MASTER

 

“Questo sintetizzatore è così carico di una tale ricchezza di caratteristiche, funzioni ed operazioni diverse che si potrebbe trovare difficile individuare e richiamare la particolare caratteristica di cui si ha bisogno. Per questo motivo viene in aiuto la funzione Master. La si può usare per memorizzare, in ogni modalità operativa, le funzioni usate più spesso e richiamarle istantaneamente in qualsiasi momento se ne abbia bisogno con una singola pressione di tasto. Motif XS/XF hanno complessivamente spazio per 128 configurazioni User Master. Premere il pulsante [MASTER] per entrare nel modo operativo “Master Play”.

 

I programmi Master si possono usare per organizzare e memorizzare in un banco ordinato i propri programmi (Voices, Performances, Song e Pattern - ndt) di Motif XS/XF. Usando Motif XS/XF come controller MIDI ad 8 zone, il modo Master può fungere anche da spazio per memorizzare le configurazioni dei controller MIDI esterni. Familiarizzare con le modalità di base ed il funzionamento di MOTIF XS/XF prima di addentrarsi in profondità. Salvare tutti i dati personali prima di seguire queste istruzioni.

Le principali modalità di MOTIF XS/XF sono VOICE, PERFORMANCE, SONG e PATTERN. Una configurazione in modalità Master può essere utilizzata per richiamare una Voice, una Performance, una Song o un Pattern. Invece di saltare avanti e indietro tra le modalità operative, li si possono organizzare in un Bank unico per governarli tutti. Tramite un Foot Switch (FS = interruttore a pedale – ndt) è quindi possibile accedere facilmente alle impostazioni. Assegnando poi il CC#98 ad un FS programmabile, sarà possibile scorrere tra le configurazioni Master.

Un secondo impiego per le configurazioni Master è pure quello di integrare ed organizzare i dispositivi MIDI esterni. Questo avviene se lo ZONE Switch (interruttore) è attivo. Quando si richiama una configurazione MASTER è possibile inviare simultaneamente un messaggio di Bank Select e Programm Change su otto canali MIDI diversi. I dati di Bank Select e Program Change possono essere “preset” così da poter richiamare nelle 8 zone le Voices interne di MOTIF XS/XF e/o configurazioni di dispositivi esterni.

Anche se le configurazioni Master sono non-volatili (rimangono in memoria tra i cicli di accensione/spegnimento), spesso lo sono i dati a cui si riferiscono – questo può rappresentare un problema se non ci si organizza e si è consapevoli di questo fatto. Ad esempio, se si caricano i nuovi dati in una certa locazione di memoria o si sta puntando ai dati User sample volatili, questo può fare in modo che il Master non suoni correttamente. In generale, se si ha intenzione di configurare ed usare i MASTER, si dovrebbero salvare i propri dati con files in formato .ALL. In questo modo si ripristinano tutte le informazioni a cui i programmi MASTER potrebbero accedere. Proseguire nella lettura...

 

DIVENTARE ESPERTI DEL MODO MASTER

Se si utilizza un MOTIF XS/XF da solo (cioè senza dispositivi MIDI esterni), la modalità Master può essere utilizzata per radunare in un banco dedicato le configurazioni (Voices, Performances, Song e Pattern – ndt) per MOTIF XS. Una posizione Master può puntare (contenere i riferimenti – ndt) ad una Voice, una Performance, un Song Mix o un Pattern Mix. Durante un’esibizione del vivo si può usare un Footswitch (interruttore a pedale – ndt) per avanzare attraverso le configurazioni Master. Studiare i dati contenuti nell’“AutoLoad” di fabbrica per avere degli esempi su come si usano le configurazioni Master. Le configurazioni MASTER si usano per richiamare Performance, Voice, Pattern, o Song diverse. È possibile impostare un interruttore a pedale (FS) assegnato al Control Change #98 per avanzare attraverso le configurazioni Master. Se si desidera utilizzare questa funzione è necessario programmarla per ogni Performance e configurazione Mixing... su questa funzione maggiori informazioni più avanti.

Per imparare da queste configurazioni MASTER:

·         Premere [EDIT]

·         Premere [COMMON EDIT]

·         Premere [F2] OTHER

 

Qui si può vedere il modo in cui sono direttamente associati (linked) con un "MODE": Voice, Performance, Song o Pattern. Il numero di Master 008 è associato con "MODE": SONG, "MEMORY": 01 [Demo Song 1]

 

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La modalità Master ha un secondo uso più complesso – con controllo della ZONE (zona – ndt). Nella schermata precedente si vede che lo “ZoneSwitch” (interruttore della zona – ndt) è impostato su ON. La modalità Master può essere usata per controllare i suoni interni, e/o complesse configurazioni in cui vengono utilizzati i suoni interni ed esterni insieme, vale a dire situazioni in cui alcune “zone” controllano le Voices interne o una Performance di MOTIF XS/XF, mentre le altre zone possono controllare dispositivi esterni. Prima che si raggiunga la capacità di creare le proprie configurazioni Master, si dovrebbe aver acquisito una conoscenza molto accurata del Motif XS/XF e delle sue modalità operative. Verranno qui di seguito elencate in modo che si possa comprendere appieno ciò che è possibile e ciò che è impossibile fare con una configurazione Master. In seguito si vedranno alcuni possibili scenari.

Regola 1: Una Voice è l'entità suonabile fondamentale nel MOTIF XS. Le Voice interne sono composte da un massimo di otto suoni multi-campionati chiamati Element. Ogni Voice ha un effetto Dual Insertion, un processore di riverbero e un chorus disponibili. L'effetto Dual Insertion può essere controllato in tempo reale tramite controller MIDI ed ha una complessa relazione con singoli Element della Voice. L'effetto Dual Insertion è una componente importante – e costituisce spesso la “personalità” della Voice. Una Voice occupa un singolo canale MIDI e in modo Voice, significativamente soltanto una Voice alla volta può essere richiamata. Ci sono 1024 Voices Preset in 8 banchi da 128. Ci sono 384 User Voices in 3 banchi (nel Motif XF le User Voices sono 512 in 4 banchi). Ci sono 128 Normal Voices General MIDI e un Drum kit GM, 64 Preset Drum kit, e 32 User Drum Kit. Quando una Voice viene associata ad un MASTER, si potrà suonare una sola Voice (valgono le regole del modo Voice). Anche se si attiva lo ZONE SWITCH, solo una Zone (zona – ndt) sarà in grado di accedere ad un suono interno – perché in modalità VOICE può essere richiamata solo una Voice alla volta.

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Regola 2: Una Performance è la combinazione di un massimo di quattro voci. Ogni Performance ha un riverbero, un processore di effetti chorus e tutte le quattro Voices assegnate, dal modo Voice, possono richiamare i loro effetti Dual Insertion (comprese le assegnazioni dei controller degli effetti in tempo reale). Tutte e quattro le Voices possono pure richiamare la loro serie completa di arpeggi, in quanto Motif XS/XF dispongono di un massimo di quattro arpeggi simultanei. È importante rendersi conto che le Performance sono composte da suoni provenienti dalla modalità Voice. Si possono mettere fino a quattro di loro in quelle che vengono chiamate “PART”. Attraverso le PART, è possibile modificare il suono di una Voice, che fa parte di una Performance, senza modificare i dati della Voice originale.

Questo si ottiene applicando un “offset” (variazione per scostamento rispetto al valore originale del parametro – ndt) ai dati originali. Tutte le Voices in una Performance occupano il medesimo canale MIDI di base e si può richiamare solo una Performance alla volta. Ci sono 384 USER Performance in 3 Banchi da 128 (Motif XF ne ha 512 in 4 banchi). In realtà, tutte le Performance sono USER. Una Performance, se necessario, può essere copiata in una Song/Pattern. Questa operazione in realtà inserisce in un MIX le PART (fino a 4) che hanno il medesimo canale MIDI di ricezione di base. Una Performance può essere registrata direttamente o in una SONG o in un PATTERN, attraverso la moderna ed innovativa funzione DIRECT PERFORMANCE RECORD. Quando si associa un MASTER con la modalità Performance, si sarà in grado di suonarne una sola (si applicano le regole della modalità Performance). Anche se si attiva lo ZONE SWITCH, solo una Zone (zona – ndt) sarà in grado di accedere ad una Performance interna – perché in modalità PERFORMANCE può essere richiamata solo una PERFORMANCE alla volta.. Tutte e quattro le PART della PERFORMANCE verranno accorpate insieme in una singola ZONE.

 

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Queste due modalità, Voice e Performance, sono i principali programmi suonabili su MOTIF XS/XF.

 

Regola 3: Poi ci sono i SEQUENCER MODES (modalità operative del sequencer – ndt): Song e Pattern.

Queste hanno configurazioni a più parti (chiamate MIXING) per contenere fino a 16 PART, tipicamente utilizzati durante la riproduzione dal sequencer. Quando si entra in una Song o Pattern si può suonare su un canale MIDI alla volta (a meno che non si utilizzi una configurazione MASTER a Zone – a questo punto si può suonare su un massimo di 8 canali MIDI contemporaneamente). Quando è necessario realizzare configurazioni molto complesse più PART, tuttavia, possono essere assegnate allo stesso canale MIDI. In questo modo è possibile trasmettere da un unico canale e suonare più VOICES (PART). Ma in genere un programma SONG MIXING e/o PATTERN MIXING serve a posizionare 16 suoni diversi su 16 canali MIDI differenti per la riproduzione da un sequencer. È possibile, come detto, utilizzare la funzione ZONE della modalità Master per suonare contemporaneamente su 8 canali MIDI separati. Questo è quanto potente può essere la combinazione di MIXING e la modalità MASTER... come vedremo. Quando si associa un MASTER ad una configurazione SONG MIXING o PATTERN MIXING – i Master possono essere indirizzati internamente e/o esternamente, se necessario, in qualsiasi numero di combinazioni per un totale di otto zone. Quindi è possibile utilizzare questo per gestire più PART interne su canali MIDI discreti (cosa non possibile in modalità Voice o Performance).

 

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Regola 4: Le 128 configurazioni di controllo MASTER possono essere create con una posizione di memoria Voice, Performance, Song o Pattern di Motif XS/XF associata (memorizzata) con essa. Si ha la possibilità di attivare l’interruttore ZONE con uno qualunque di loro (Voice, Performance, Song o Pattern – ndt) – il che aggiunge comunicazione tra suoni interni ed esterni, per creare le proprie configurazioni Master. Si possono avere fino ad 8 Zone.

Il MOTIF XS/XF è in grado di trasmettere a se stesso ed esternamente via MIDI su un massimo di 8 Zone. Le Zone possono ospitare suoni interni e/o esterni.

Per capire la regola 4 sarebbe meglio prendersi del tempo a disposizione. Si è visto come le configurazioni MASTER possono essere utilizzate per richiamare semplicemente una Voice, una Performance, una Song o un Pattern. Ora, bisogna capire come un MASTER possa funzionare come una configurazione di controllo “a più zone”, per controllare moduli sia interni che esterni. L’architettura del MOTIF XS è estremamente flessibile.

NOTA: I risultati potrebbero essere diversi a seconda del modulo MIDI esterno che si sta utilizzando. Si prega di fare riferimento al manuale d’istruzione dell’apparecchiatura esterna per Bank Select e numeri di Program Change. Inoltre bisogna sapere quali informazioni sono in grado di ricevere in questa modalità operativa (quando vengono controllati da Motif XS/XF – ndr). Alcuni moduli richiedono di memorizzare, a livello locale in una propria configurazione, le informazioni di Volume e Pan, che poi bisogna richiamare. Alcuni moduli sono in grado di ricevere direttamente i comandi del volume e Pan. Inoltre, all'interno di un programma Master, è possibile controllare “live” (in tempo reale – ndt) i parametri di ogni zona.

 

Quando viene richiamata una configurazione Master “Zone Switched” si può fare in modo che invii un messaggio di Bank Select e Program Change sia al generatore di suoni interno e via MIDI ad un generatore esterno oppure, se serve, per l’uno o l'altro, come si rende necessario per configurare le varie apparecchiature. La cosa fondamentale da sapere è che si possono controllare fino a 8 ZONE singole. Detto questo, mano a mano che si conoscono meglio si potrebbero trovare per le configurazioni Master degli utilizzi originali.

 

Sui messaggi di Bank Select e Program Change

Anche se non c’è necessariamente bisogno di usare comandi di Bank Select MSB e LSB per “associare” un programma Master con un suono interno, verranno comunque spiegati in modo da vedere come possano essere utilizzati per aggiungere flessibilità. Questo è il tipo di informazioni che bisogna reperire sui moduli MIDI esterni, tastiere etc. i messaggi di Bank Select sono in realtà messaggi di Control Change. Il MSB (Most Significant Byte – byte più significativo – ndt) è il messaggio di Control Change 000, il LSB (Least Significant Byte – byte meno significativo – ndt) è il messaggio di Control Change 032. A dispetto del nome, sono entrambi (significativi) importanti. Essi vengono usati insieme dare possibilità agli apparecchi MIDI di avere 128 x 128 banchi (16384 banchi, per gli specializzati in matematica). Non che se ne abbia bisogno di tutti, tuttavia sono a disposizione, se si ha bisogno di così tanti banchi. Ognuno ha 128 posizioni 000 – 127 per memorizzare dati dei programmi.

 

Banco

MSB

LSB

gamma PC

Pre1

063

000

1-128

Pre2

063

001

1-128

Pre3

063

002

1-128

Pre4

063

003

1-128

Pre5

063

004

1-128

Pre6

063

005

1-128

Pre7

063

006

1-128

Pre8

063

007

1-128

User1

063

008

1-128

User2

063

009

1-128

User3

063

010

1-128

Preset Drum

063

032

1-64

User Drum

063

040

1-32

User Sample

063

050

1-128 *

Mix Voice

063

060

1-16 ~

GM

000

000

1-128

GM Drum

127

00   

1

 

* (63/50) Una Voice User Sample è una Voice che è stata registrata direttamente nell’Integrated Sampling Sequencer usando le modalità di registrazione del campione “sample+note” o “slice+seq”. Questa Voice è connessa solo all’attuale Song o Pattern nel quale è stata creata.

~ (63/60) Una Mix Voice può essere richiamata se ci si trova all’interno della Song o Pattern Mix per la quale è stata creata… Per ogni Song o Pattern ce ne sono 16 ed un massimo di 256 Mix Voices complessive.

 

Le Performance del MOTIF XS/XF possono essere richiamate attraverso lo stesso tipo di messaggio di Bank Select. È possibile utilizzare una Performance solo quando la posizione di memoria della Performance è associata con la configurazione Master.

Banco

MSB

LSB

gamma PC

Performance

063

064

1-128

 

È importante ribadire questo aspetto – non bisogna usare i numeri MSB/LSB per associare una Voice, una Performance con un MASTER. Se, ad esempio, si desidera che un MASTER richiami una voce d’Organo, basterà semplicemente associare il MASTER con la Voice senza attivare lo Switch della ZONE e senza usare i numeri MSB/LSB. Il modo in cui è possibile imparare tutto questo: vediamo come si potrebbe usare la schermata MSB/LSB per i suoni interni… poi verrà rivelato un utile trucco per procedere su questa strada.

 

Assicurarsi che lo ZONE Switch sia su ON;

·         Premere [EDIT]

·         Premere [COMMON EDIT]

·         Premere [F2] OTHER page

·         Memorizzare MODE = VOICE e MEMORY = PRE 1: 085(F05) First 3 w/Perc

 

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·         Impostare lo ZONE SWITCH = ON

·         Impostare il Knob Control Assign = ZONE

·         Premere Track [1]

 

Questo selezionerà la ZONE 1 per la modifica…

 

La pagina MSB/LSB Preset è [F4] PRESET:

 

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Il suono di organo Tone Wheel (ruote foniche – Hammond): “First 3 w/Perc” situato nel banco PRESET1, posizione 085 (F05), si traduce in MSB = 063; LSB = 000 (per selezionare Preset 1) e Program Change 085. Per richiamare un’intera Performance si deve associare il MASTER con il modo PERFORMANCE e poi inviare MSB = 063; LSB = 064 seguito dal numero di Program Change per richiamare la Performance desiderata.

Non è possibile usare i comandi di Bank Select per richiamare una singola Voice all’interno di una Performance. Né si può passare dalla modalità Performance alla modalità Voice o vice versa con questo tipo di comandi. Se si seleziona il MASTER da associare con una VOICE, sarà possibile scegliere solo una VOICE. Se si associa un MASTER con una PERFORMANCE sarà possibile scegliere solo una PERFORMANCE. La Performance deve essere richiamata come un’unità. Il motivo dovrebbe essere evidente, ma in ogni caso lo ripetiamo ancora: Una Performance ospita tutte le sue PART componenti sullo stesso canale MIDI (di base) e si può richiamare solo una Performance alla volta. Con un program change non ci sarebbe modo di richiamare più Voices all’interno della Performance – si tratta di un’unità.

Si prega di notare che quando si attiva la modalità MASTER si accende anche il led della modalità Voice, Performance, Song o Pattern per significare che ci si trova in quella modalità operativa… Valgono le sue regole! Non c’è da contrastarle – questa è una regola.

 

Quando la ZONE è ON e la memoria associata è di modalità VOICE, sarà possibile indirizzare solo una Voice interna tramite le Zone. Le altre Zone sono a disposizione solo per la comunicazione esterna. In termini tecnici, si è in modalità Voice. Valgono le regole della modalità: in modalità Voice può essere richiamata solo una Voice interna alla volta.

 

Quando una Zona Master è associata con una memoria di modalità PERFORMANCE, sarà possibile indirizzare fino a 4 Voice interne tramite una singola Zone (cioè una Performance interna). Le altre Zone a quel punto sono a disposizione solo per la comunicazione esterna. A seconda di come è stata configurata la Performance si potranno avere split/layer più o meno complessi. In termini tecnici, si è in modalità Performance. Valgono le regole della modalità: in modalità Performance può essere richiamata solo una Performance alla volta.

 

Quando una Zone è associata con una modalità “Song” Mix o “Pattern” Mix, si potranno indirizzare contemporaneamente fino ad 8 canali MIDI separati, e si può trasmettere a qualsiasi combinazione di zone interne e/o esterne . Questo perché si tratta di modalità di canale MULTITIMBRICHE/MULTIMIDI. Questo può essere molto flessibile, a seconda di com’è configurato il MIX. Ora è possibile gestire singolarmente otto parti separate di un MIX. Detto questo, se si copia una Performance nel MIX della Song o Pattern, può avere più PART assegnate allo stesso canale MIDI. Quindi è ancora possibile gestire internamente il MOTIF XS con le altre Zone disponibili. C’è da diventare matti! Ma bisogna conoscere le regole!

 

Combinare Zone interne ed esterne: – Consigli e suggerimenti –

Quando il MOTIF XS/XF è in modalità Voice o Performance sia il Basic Receive Channel (canale MIDI di ricezione di base – ndt) che il Keyboard Transmit Channel (canale di trasmissione della tastiera) sono globali. Quando ci si trova in un MIX SONG/PATTERN multitimbrico, il canale di trasmissione verrà determinato dalla traccia scelta. Tuttavia, quando si è in modalità MASTER il canale di trasmissione dipenderà da quali Zone sono attive nell’attuale programma Master.

·         Premere [UTILITY]

·         Premere [F5] CONTROL

·         Premere [SF2] MIDI

 

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Nell’area “CHANNEL” dello schermo qui sopra, si vedono i parametri del canale MIDI. Questi valgono solo per la modalità VOICE e PERFORMANCE.

Il Device Number è un parametro che permette di differenziare più apparecchiature uguali. Ad esempio se si possedessero due sintetizzatori Motif XS, si potrebbe associare loro due Device Number diversi per poterle gestire individualmente.

·         Impostare il Keyboard Transmit Channel = OFF

·         Impostare il Basic Receive Channel = 1

·         Premere [STORE]

 

Questa operazione memorizzerà sulla FLASH ROM le modifiche effettuate alle impostazioni della modalità UTILITY. Impostare su OFF il Keyboard Transmit Channel è tipico di quando si ha l’intenzione usare MOTIF XS/XF, con un’ampia strumentazione, come un CONTROLLER MIDI in modalità MASTER. Adesso tutte le impostazioni verranno determinate dalle configurazioni MASTER. Impostare il canale di trasmissione MIDI su OFF significa che si potranno suonare solo i suoni interni di MOTIF XS/XF quando si è in modalità [VOICE] o [PERFORMANCE], tuttavia quando si attiva la modalità MASTER si trasmetterà sui canali MIDI definiti dalle attuali impostazioni del Master.

 

Questo risulta utile quando si desidera interrompere la connessione MIDI a tempo pieno tra MOTIF XS/XF ed il resto della strumentazione. Quando si richiama un MASTER che è associato o con la modalità Voice o Performance (senza lo ZONE SWITCH attivo) si comunica come di consueto con le Voice e le Performance interna. Se si attiva lo Zone Switch per una MASTER che abbia associati una memoria di Voice o Performance, come vedremo, allora riceverà a seconda del canale di ricezione di base selezionato in modalità [UTILITY]. Si potranno gestire eventuali moduli esterni solo quando si attiva la funzione zona di controllo MASTER – che darà il controllo completo sulla trasmissione MIDI tramite le configurazioni MASTER. Il Motif XS/XF può ricevere su un unci canale MDI quando è in modalità Voice e Performance Quando una configurazione MASTER ZONE è associata ad una Song o Pattern MIX, tramite le otto ZONE è possibile gestire il MIX su otto canali indipendenti.

Creiamo un programma MASTER. Per prima cosa associamolo con un MODE (modalità operativa – ndt) interna ed una locazione di MEMORY (memoria – ndt):

·         Richiamare [MASTER] ed inizializzare il MASTER 001. Premere [JOB]/ [F1] INIT e spuntare TUTTE le caselle. Per eseguire premere [ENTER]/ [YES]

·         Dalla schermata principale MASTER 001 premere [EDIT] > [COMMOMN EDIT] > [F2] OTHER. Per associare questa locazione di memoria scegliere “VOICE” come modalità e “PRE1: 001(A01): Full Concert Grand” come MEMORY.

 

 

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·         Premere [F6] GET NAME (se si desidera riutilizzare il nome del programma associato). Comodo.

·         Premere [STORE] / [ENTER] / [YES] per memorizzare questa configurazione Master alla locazione 001 (A01).

 

Questo è il modo di associare un Master con una particolare locazione di programma. Come si è detto, si possono scegliere 4 diverse modalità operative: Voice, Performance, Pattern o Song. Ogni MASTER sarà associato sempre con una di queste modalità operative.

Con l’immagine della schermata precedente, con le conoscenze acquisite fino ad ora sulla modalità operativa MASTER, verrà proposto un esempio reale:

Scenario 1: per il brano di apertura della serata è necessario iniziare con una Voice singola, un assolo di pianoforte acustico di MOTIF XS/XF (Full Concert Grand). In seguito serve la Voice di pianoforte sovrapposta (in layer – ndr) ad un modulo MIDI esterno, con un suono di strings-pad (archi-pad – ndt).

Ci sono diversi modi per ottenere questo risultato. Verrà usato il Master 001 appena memorizzato per collegarsi alla configurazione complessa. Questo esempio darà un'idea della flessibilità della modalità MASTER quando viene usato come Zoned Controller (controller suddiviso per zone – ndt).

·         Il Master è già stato associato con la locazione di memoria della modalità VOICE “PRE1: 001 Full Concert Grand”. Verranno attivati i parametri della ZONE (zona – ndt) in modo da richiamare sia il suono interno di pianoforte che quello esterno di strings.

·         Attivare Zone Switch = ON

·         Impostare il Knob Control Assign = ZONE

·         Adesso bisognerà programmare le Zone affinché selezionino i suoni. Questo comporta l’entrare in modalità MASTER EDIT

·         Premere [EDIT]

·         Premere Track [1] – [8] per accedere ai parametri delle Zone

 

Come nelle altre modalità del MOTIF XS qui ci sono due livelli di editing (modifica – ndt): il livello COMMON EDIT (comune – ndt) e il livello della singola ZONE. Il pulsante [COMMON EDIT] seleziona il livello superiore che interessa tutte le Zone ([F1] NAME / [F2] OTHER). Con i pulsanti Track Select [1] – [8] si seleziona la modifica delle singole Zone 1-8.

·         Attivare la Zone 1

·         Premere [F1] TRANS (transmit – trasmissione – ndt). Imposta il canale di trasmissione per comunicare con il generatore sonoro interno di MOTIF XS/XF, Canale 1

·         INT SWITCH = ON (controllare)

·         EXT SWITCH = OFF

 

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·         Premere [F2] NOTE ed inserire, se necessarie, le modifiche eventuali ad Octave, Transpose o Note Limits

·         Premere [F3] TX SWITCH (Transmit Switch – interruttore di trasmissione – ndt)

·         Premere [SF1] PROGRAM

·         Attivare sia Int Bank Select = ON e Int PrgmChange = ON per la ZONE 1

 

Questo permetterà di inviare un Bank Select/Program Change al generatore di suoni interno di MOTIF XS quando viene richiamato il MASTER. Nulla viene inviato in questo momento, il valore reale viene inviato quando si richiama il MASTER o si attiva il comando SEND (maggiori informazioni in seguito). Il cambiamento si vedrà quando verrà memorizzata questa configurazione MASTER.

·         Premere [SF2] CONTROL – verranno visualizzati i vari switches (interruttori) per i vari controller per Zone.

·         Premere [F4] PRESET. Qui si possono impostare i valori di Bank Select e Program Change per il generatore sonoro di MOTIF XS/XF. Impostarlo su PRESET 1; Voice 001(A01)

·         “Bank MSB” = 063

·         “Bank LSB” = 000

·         “Pgm Change” = 001 (Full Concert Grand)

·         Impostare “Volume”, come desiderato

·         Impostare Pan”, come desiderato

 

Adesso l’impostazione del suono esterno.

 

·         Premere F1] TRANS (transmit) ed impostare i parametri per la ZONE 2. Premere il pulsante Track Select [2] o cursore destro. Impostare il canale di trasmissione per comunicare con il modulo esterno. Questo può essere impostato anche sul canale MIDI 1, dal momento che non interferisce con la configurazione interna – questa zone verrà configurata solo per uso esterno. (Scegliere un qualsiasi canale MIDI, se necessario, che possa andare bene per il modulo esterno)

·         INT SWITCH = OFF (questo è il motivo per cui non interferisce con i suoni interni, in questo caso ogni zone ha una destinazione indipendente)

·         EXT SWITCH = OFF

·         Premere [F2] NOTE ed inserire, se necessarie, le modifiche eventuali ad Octave, Transpose o Note Limits

·         Premere [F3] TX SWITCH (Transmit Switch – interruttore di trasmissione – ndt). Attivare sia Int Bank Select = ON e Int PrgmChange = ON per la ZONE 2. Questo imposterà i messaggi di Bank Select e Program Change che verranno inviati. Assicurarsi che il modulo esterno sia impostato per ricevere questi messaggi.

 

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·         Premere [F4] PRESET. Qui si possono impostare i valori di Bank Select and Program Change per il modulo esterno. Consultare la documentazione dell’apparecchiatura esterna per trovare i valori di MSB/LSB ed i numeri di Program Change. Controllare se il modulo esterno è in grado di ricevere in questo modo le informazioni di Volume e Pan. Bisogna decidere anche se si desidera utilizzare il modulo esterno in modalità monotimbrica o politimbrica.

·         Se si desidera è possibile cambiare il NAME (nome – ndt) del MASTER [COMMON EDIT] > [F1] NAME

·         Memorizzare con [STORE] la configurazione MASTER. Confermare con [ENTER]/[YES]

 

Programmando questa posizione MASTER, la si è associata con la modalità VOICE. Nell’esempio è stata associato il suono "Full Concert Grand" come unica Voice. È stata usata anche la funzione MSB/LSB delle Zone per puntare internamente al suono “Full Concert Grand”, ed esternamente al suono Strings-pad. Quando viene richiamato questo programma [MASTER], suoneranno assieme il Full Concert Grand ed il suono layer esterno. Per suonare solo il “Full Concert Grand” è sufficiente premere il pulsante modalità [VOICE] – questo farà uscire MOTIF XS/XF dalla modalità MASTER e richiamare il suono di pianoforte Full Concert Grand in modalità VOICE. Per suonare il layer Interno/Esterno, premere il tasto MASTER. Questo consente di tornare al programma a più livelli Interno/Esterno.

Questo funziona perché quando si richiama il programma MASTER esso invierà informazioni di Bank Select e Program Change alla Zone interna controllata dal MOTIF XS. Inoltre lo invierà alla zona esterna, e quando si seleziona la modalità [VOICE] non si sta trasmettendo via MIDI (il parametro MIDI Transmit OUT, che riguarda la modalità Voice, è impostato su OFF) cosicché la Voice Full Concert Grand venga suonata senza trasmettere via MIDI.

Riassunto: una configurazione Master può essere attivata (associata) con una sola Voice oppure con una sola Performance di MOTIF XS/XF. In sostanza un MASTER memorizza la modalità operativa di MOTIF XS/XF e la selezione (Voice o Performance). Se lo Zone Switch è attivo, un MASTER può inoltre comprendere tutti i parametri di configurazione per la comunicazione, per la modalità memorizzata internamente e per i moduli collegati MIDI esternamente. Sì, si potrebbe tentare di creare un’impostazione nella quale si tenta di comunicare contemporaneamente con il motore sonoro di MOTIF XS/XF attraverso 4 canali diversi mentre in associazione con una Voice o Performance. Nulla impedisce di impostare questa funzione nella pagina dei parametri... però sarebbe un’illusione. Non deve succedere! Anche se è possibile effettuare queste impostazioni, sarebbero illogiche e non verrebbero prese in considerazione. Per definizione, le regole 1 e 2, le Voice e Performance di MOTIF XS/XF occupano un singolo canale MIDI e solo uno può essere attivo alla volta. Se si desidera usare quattro Voices MOTIF XS/XF contemporaneamente, allora bisognerà creare una Performance MOTIF XS/XF. (anche in questo caso, per definizione, questa è l’essenza di una Performance). Se si vuole utilizzare il MOTIF XS/XF su quattro canali separati MIDI attraverso quattro Zone discrete, si dovrebbe associare il MASTER con una SONG o un PATTERN MIX ed impostare un programma a 4-ZONE. Poi si possono gestire più parti del MIX, in modo indipendente. In realtà, si può utilizzare il motore sonoro interno di MOTIF XS/XF su ben 8 zone.

 

ZONE Templates – modelli di Zone

Il MOTIF XS/XF offre diversi modelli per la creazione di configurazioni di ZONE. Per utilizzare questi modelli dalla modalità MASTER, è necessario premere [JOB] / [F1] INIT. Deselezionare la casella ALL ed evidenziare la casella che dice, ad esempio, ZONE. Premere il tasto [YES] per attivarla. È possibile selezionare uno SPLIT (saranno attivate 2 Zone con un punto predefinito di split – divisione – a Do3), ZONE (le prime quattro verranno attivate / mentre le zone 5-8, saranno Off – disattivate) e LAYER (saranno attivate 2 Zone lungo l’estensione della tastiera MIDI). Selezionare un modello, impostare i canali MIDI (per Split o Layer) e premere il tasto [ENTER] / [YES] per eseguire.

Inizializzando con la procedura a 4-Zone si creerà una disposizione Note Limit che suddivide la tastiera in 4 zone distinte. È possibile, tuttavia, dividerla nel modo che si desidera, comprese le Zone in sovrapposizione tra loro.

Se il “Note Limit Low” (limite di nota inferiore – ndt) è impostato più alto del “Note Limit High” (limite di nota superiore – ndt) sarà attiva una regione in mezzo e saranno silenti le note sopra e sotto questa regione. Questo può essere utile, in alcuni casi, per creare aree speciali di suono e non-suono.

 

KNOBS e SLIDERS – manopole e potenziometri a slitta

 

In un MASTER è possibile impostare come le manopole e gli slider si comportano per la configurazione Master. È possibile selezionare quale riga delle funzioni di controllo Knob sarà illuminata ed attiva per il Master.

Se il Master è associato a una VOICE interna è possibile scegliere tra TONE 1, TONE 2, ARP FX e ZONE. Questo si riferisce a come sono state impostate le manopole nella [SELECTED PART CONTROL] quando viene richiamata la configurazione MASTER.

Se il programma Master è associato ad una, PERFORMANCE SONG/PATTERN MIX, è possibile scegliere tra TONE 1, TONE 2, ARP FX, REVERB SEND, CHORUS SEND, PAN, e ZONE. Questo darà, inoltre, un accesso in tempo reale alle manopole dei livelli di mandata [MULTI CONTROL PART].

Se si seleziona TONE 1, ad esempio, il LED nella parte superiore della manopola della funzione di controllo si accende e si avrà accesso a:

·         Knob1 = Cutoff – (frequenza di taglio del filtro – ndt)

·         Knob2 = Resonance – (risonanza)

·         Knob3 = Attack – (tempo di attacco – ndt)

·         Knob4 = Decay – (tempo di decadimento – ndt)

·         Knob5 = Sustain – (tempo di mantenimento – ndt)

·         Knob6 = Release – (tempo di rilascio – ndt)

·         Knob7 = Assign 1 – con funzione assegnabile

·         Knob8 = Assign 2 – con funzione assegnabile

 

Se si seleziona TONE 2 allora le otto manopole avranno le seguenti funzioni:

·         EQ LOW (gain) – (guadagno – ndt)

·         EQ MID Frequency

·         EQ MID (gain)

·         EQ MID Q (bandwidth)

·         EQ HI (gain)

·         PAN

·         REVERB SEND

·         CHORUS SEND

 

Se si seleziona ARP FX le manopole controlleranno in tempo reale la funzione assegnata di riproduzione dell’arpeggio, se del caso... ricordando la funzione per cui le manopole sono state programmate nella Voice originale o Performance con cui sono associate).

 

Se è selezionato ARP FX si potranno controllare:

·         Swing

·         Swing Quantize

·         Quantize Strength

·         Gate time

·         Velocity

·         Octave Range

·         Unit Multiply

·         Tempo

 

Se il programma Master è una configurazione “Zoned” (suddivisa in zone – ndt) si può decidere di impostare la manopola di Control Assign (assegnazione del controllo – ndt) = ZONE. Questo farà in modo che le impostazioni definite per ogni Zone siano attive. Usare i pulsanti [1] – [4], o [5] – [8] per visualizzare i parametri individuali della Zone.

 

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L’assegnazione predefinita quando si seleziona ZONE è PAN (CC#10) per le manopole e VOLUME (CC#7) per i CONTROL SLIDERS (potenziometri a slitta – ndt).

 

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Per ogni configurazione MASTER le manopole di ogni Zone possono essere programmate a trasmettere qualsiasi messaggio di control change MIDI da 1 a 95 (eccetto 32). Similmente, gli Sliders possono essere programmati per ogni configurazione MASTER, per ogni Zone, a trasmettere qualsiasi messaggio di control change MIDI da 1 a 95, quando “ZONE” è selezionato come opzione della Control Function (funzione di controllo – ndt).

 

C'è una differenza tra l’assegnare ai Control Slider il VOLUME dell’Element, come quando si è in modalità [VOICE], e quando l'assegnazione ZONE è impostata per controllare il volume. In modalità VOICE l'assegnazione degli SLIDERS controllerà i volumi degli Element 1-8 della Voice interna. Se si è in un programma MASTER e si porta l'interruttore ZONE = ON, gli Sliders controlleranno il volume dell’intera Voice assegnata a quella ZONE (non i singoli Element come in modalità Voice).

È comunque sempre possibile avere una veloce panoramica della configurazione MASTER premendo il pulsante INFORMATION.

·         Premere [Master]/ [F1] Play/ [F6] INFO

 

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Nella schermata soprastante, il MASTER 008 si vede che è associato alla SONG: 01. Ci sono in realtà 3 ZONE attive (vedere sotto) che consentono di suonare contemporaneamente tre suoni al di sopra di questa Song. Vediamo:

 

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Notare che per le prime tre Zone è attivo “Int Switch” – usando questa configurazione MASTER per richiamare la Song “Rain after the Game” si possono selezionare 3 PART e suonarle “live”.

 

Come è posibile vedere dalla schermata i canali MIDI 10, 12 e 5 sono attivi internamente, consentendo all’esecutore di suonare contemporaneamente un Drum Kit, un basso elettrico (mano sinistra) ed una chitarra distorta (mano destra). Se si richiama semplicemente la Song (dalla modalità Song) si potrebbe suonare solo una PART alla volta. La modalità master da la possibilità di utilizzare più Part, su canali MIDI separati, attraverso la configurazione della Zone. Queste Part sono NOTE LIMITED (hanno un’estensione di tastiera predefinita – ndt) dc OCTAVE TRANSPOSED (trasposte opportunamente di ottava, a seconda della necessità – ndt) come mostrato di seguito:

 

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Dall’immagine soprastante si vede che è stata desunta dallo schermo di Motif XS7. Le zone di tastiera colorate in verde indicano le zone attive.

 

Progettare le proprie configurazioni

Quanto complesse possono essere queste configurazioni? Questo non lo si sa. Se c’è un bisogno, si troverà una soluzione, la necessità aguzza l’ingegno. Il fatto è, se si capiscono le regole fondamentali, si saprà qual è la differenza tra cosa è possibile fare e cosa no. Ad esempio, se si suona in uno scenario live, ad un certo momento si potrebbe aver bisogno di suonare più di una tastiera quando folleggia la festa notturna. È possibile richiamare una configurazione Master sul Motif XS/XF che invii dati di configurazione alle altre apparecchiature, suoni una combinazione interna/esterna quando si sta suonando sulla tastiera del Motif XS/XF e consenta di suonare un suono diverso del Motif XS/XF da una seconda tastiera esterna? Certo, questo è possibile. Se si ha una configurazione Master Zone che è associata con un programma MIXING, sarà sicuramente possibile suonare una Zone con al massimo otto suoni interni/esterni, indipendentemente, tramite presa MIDI IN. Poiché il Motif XS/XF è multitimbrico e capace di ricevere su più canali MIDI quando è in modalità SONG o PATTERN MIX, sarà possibile controllare via MIDI una PART o più PART di quel MIX. Si immagini che la seconda tastiera quando impostata per trasmettere sul canale MIDI #16 comunichi con la PART 16 del MIX di MOTIF XS/XF. Allo stesso tempo quando si suona la tastiera di MOTIF XS/XF si può trasmettere indipendentemente tramite una ZONE MASTER ad 8 PART distinte (diciamo sui canali 1-8). Se si inviano Program Changes dalla tastiera esterna su un qualsiasi canale MIDI non utilizzato (9-16) si potranno cambiare i suoni nel MIX di MOTIF XS/XF in modo remoto. Se la tastiera esterna può inviare Bank Select e Program Change si possono scegliere le VOICES dall’intera palette del MOTIF XS/XF.

 

Nessun articolo può descrivere tutte le possibilità. Ma se si comprende il MIDI e si comprende come si comporta il MOTIF XS/XF in risposta alle impostazioni MIDI, si sarà in grado di realizzare certe configurazioni abbastanza complesse ma molto utili. Questo articolo può solo dare degli spunti di partenza.

 

Non è possibile, tuttavia, comandare la modalità MASTER. Lo si può fare quando si usa un controller esterno per controllare la modalità Voice, la modalità Performance, la modalità Song Mixing o Pattern Mixing. In altre parole il controller esterno può gestire in queste modalità… ma non esistono comandi che possano essere inviati tramite MIDI per controllare la modalità MASTER… Dopotutto è la modalità MASTER.

 

Accorgimenti

Quando si usa MOTIF XS/XF come controller Master keyboard – il che significa che lo ZONE Switch è ON – valgono le regole della modalità associata. Ad esempio, diciamo che si abbia un programma Master associato con una VOICE interna, ma si desidera che suoni solo la Zone esterna. Gran parte dei controller fisici sono stati progettati per essere indirizzati al motore sonoro interno (proprio come i pulsanti [AF1], [AF2] e le manopole AS1 e AS2) – questi possono essere usati ugualmente come controller per apparecchi esterni poiché è possibile far inviare loro dei messaggi specifici di Control Change. Ad esempio, per definizione [AF1] e [AF2] inviano CC#86 e CC#87, ma possono essere programmati in modalità VOICE/Utility per inviare messaggi diversi di Control Change ed possono essere personalizzati per ogni PERFORMANCE o MIXING. Quindi con questi è possibile avere grande flessibilità. Quando si è in modalità VOICE le manopole AS1 e AS2 inviano per default CC#16 e CC#17 e allo stesso modo possono essere personalizzate. Se si desidera utilizzare questi controlli fisici su un apparecchio esterno ma non si vuole che risponda un programma interno – bisogna rendere la ZONE interna ed il controller fisico attivi. Tuttavia bisogna impedire al programma interno di suonare, limitando la sua estensione all’esterno della tastiera (ad esempio, impostare il limite inferiore della nota su Do -2 ed impostare anche il limite superiore della nota su Do -2).

 

Problemi di memorizzazione

Le configurazioni MASTER verranno salvate come parte di un FILE di dati tipo .ALL (.X0A per XS – .X3A per XF). Esse rimarranno in memoria dopo lo spegnimento ma verranno cancellate se si effettua un Factory Reset oppure si carica un altro FILE di dati tipo .ALL (.X0A per XS – .X3A per XF). Fare sempre una copia di sicurezza di tutti i dati salvando un FILE di dati tipo .ALL (.X0A per XS – .X3A per XF) su un unità USB esterna oppure tramite Ethernet su computer. I dati ai quali fanno riferimento (“puntano”) devono ritornare al loro posto, cioè dati delle Voice, Performance e Song/Pattern. Se si cambia o si sostituisce uno qualsiasi dei dati obiettivo, allora le configurazioni MASTER verranno modificate. Il MASTER in realtà memorizza dei “puntatori” non i dati veri e propri. Così una configurazione MASTER potrebbe essere lì, ma non la song, il pattern o il suono a cui fanno riferimento. Ad esempio, se la configurazione MASTER ha come obiettivo una Voice del banco USER, ma se quella Voice USER non si trova al posto giusto, i dati per quel MASTER non saranno corretti. Esso semplicemente ha come obiettivo la Voice in quella locazione di memoria. Se il MASTER è associato con una locazione SONG MEMORY ed i dati della song non sono stati caricati in quella locazione, il MASTER punterà a quella locazione ma i dati non ci saranno. Per questo motivo i Master non possono essere caricati individualmente – essi dipendono dal fatto che tutti i componenti siano al posto giusto, perché i Master non sono altro che una collezione di puntatori. Per ripristinare le configurazioni MASTER bisogna ripristinare anche tutti i dati. È semplicemente una questione di logica.

 

 

 

 

 

 

Phil Clendeninn

Senior Product Specialist

Product Support Group

Pro Audio & Combo Division

©Yamaha Corporation of America

 

Traduzione © 2013 a cura di wavesequence

email: digitalperformer7@gmail.com