Synthesizer Techniques
Per migliorare il rapporto tra noi ed i nostri sintetizzatori
18 febbraio 2016
Synthesizer techniques in fase di chiusura
Tale problematica impedisce, sia a me come gestore ed autore che ai lettori, di poter cercare con facilità i vari articoli.
Nel tempo libero, peraltro ben poco, sto cercando di riordinare e riorganizzare gli stessi contenuti in una versione più comoda da consultare, cioè il PDF.
I files risultanti verranno pubblicati e resi disponibili gratuitamente tramite un servizio di file hosting.
3 novembre 2015
Preascolto Voices Motif XF
Come preascoltare le librerie di Voice senza dover sovrascrivere i dati nei Bank interni del Motif XF.
Preascoltare le Voice dai file utilizzando l’Editor per Motif XF.
Le librerie di Voice possono essere importate nell’Editor per Motif XF in modo da poter preascoltare direttamente le Voice senza essere costretti a dover sovrascrivere i dati nei Bank interni del Motif XF. Questo viene reso possibile posizionando i parametri della Voice su “bulk” in modalità Voice Edit Buffer dello strumento. Questo breve articolo introduce ai concetti di base di utilizzo dell'Editor per le procedure di preascolto. Scaricare ed installare la più recente versione dell’Editor Yamaha per Motif XF Standalone/VST per il proprio tipo di computer. Motif XF deve essere connesso al computer tramite USB o FW (poiché il collegamento con l’Editor deve avvenire tramite un’interfaccia MIDI provvista di più porte).
· Andare su FILE > SETUP
· Impostare la pagina di setup (Auto Sync Setting – ndr) in modo che “CURRENT” sia su “ON” e che la trasmissione dei dati segua la direzione “PC > verso > Motif XF”
· Impostare “AUTO START” su ON
· Impostare su OFF sia “GLOBAL” che “VOICE” per questa particolare funzione
Con questa impostazione quando si seleziona una Voice da modificare (procedura descritta più in basso) e l’Editor viene posto su ONLINE, questa verrà inviata all’Editor Buffer del Motif XF per l’ascolto.
· Impostare l’Editor in modo [VOICE]. Se l’Editor è stato posto su ONLINE e si seleziona il modo VOICE, anche Motif XF si posizionerà in modo VOICE. Questa è la condizione in cui bisogna essere e che consente di poter preascoltare le librerie di VOICE.
· Porre temporaneamente l’Editor OFFLINE facendo click su “ONLINE” sulla barra di stato
· Andare su FILE > IMPORT
· Nella schermata di IMPORT fare click sull’icona di cartella aperta e cercare il file di libreria da importare
· Aprire la libreria di Voice che si desidera ascoltare. È possibile aprire i file proprietari Motif XF tipo (*.X3E), (*.X3V), (*.X3A). Inoltre si possono aprire ed importare i dati delle librerie di Voice dai seguenti tipi di file:
(*.X1E) file Editor Motif Rack XS
(*.W7E) file Editor Motif ES
(*.W9E) file Editor Motif Rack ES
(*.M2E) file Editor Multi-Part Motif ES
(*.M4E) file Editor Multi-Part MO6/8
(*.M3E) file Editor Multi-Part Motif Rack ES
(.X0A) file All Motif XS
(.X0V) file All Voice Motif XS
(.X0E) file Editor Motif XS
(.X2A) file All S90 XS/S70 XS
(.X2V) file All Voice S90 XS/S70 XS
(.X2E) file Editor S90 XS/S70 XS
Nella schermata di IMPORT fare click sull’opzione “BANK” così da poter vedere le Voice per BANK (invece che per CATEGORY).
Ad esempio, le Voice che si desiderano preascoltare si trovano nel bank “Normal User 4” del file scelto.
Impostare la parte sinistra (lato FILE) della finestra IMPORT in modo tale che “Normal User 4” sia evidenziato.
Nella parte destra (Motif XF Editor) fare click sul banco di destinazione:
“Normal User 2”
Fare click su “IMPORT”
Con l’Editor “OFFLINE” questa azione caricherà le 128 Voice nell’Editor, così sarà possibile accedervi senza doverle caricare nella memoria del Motif XF.
Ritornare alla schermata principale dell’Editor.
Per scegliere una Voice da preascoltare, fare click nello spazio dove appare il nome della Voice selezionata.
La finestra di VOICE LIBRARY passerà in modalità vista. Impostare la parte destra dell’Editor così da poter visualizzare la libreria di Voice per “BANK”.
Aprire la cartella “Normal User 2” per vedere la lista dei nomi contenuti nella libreria di Voice che ci si sta accingendo a preascoltare.
Per preascoltare una selezione: Evidenziare il suo nome e poi fare click su ONLINE… (portando l’Editor da OFFLINE e poi facendolo ritornare ONLINE, la “CURRENT” (corrente – ndt) Voice verrà inviata all’Edit Buffer).
Questa operazione invierà la Voice correntemente selezionata all’EDIT BUFFER di Motif XF e consentirà di preascoltarla, suonarla, modificarla e memorizzarla (se lo si desidera). Se la si abbandona senza memorizzarla, non si sarà sovrascritta la locazione interna di memoria.
Per memorizzare la VOICE:
Una volta che l’Editor invia i dati all’Edit Buffer è possibile chiudere la finestra della Libreria delle Voice facendo click sulla “X” che si trova nell’angolo superiore sinistra dell’area della VOICE LIBRARY.
Andare su EDIT nella barra dei menù e selezionare STORE VOICE o semplicemente fare click con il tasto destro e selezionare STORE VOICE.
Si aprirà una lista degli attuali USER Bank interni. Si può scegliere una locazione di memoria ed anche rinominare la Voice. Quando l’operazione è completata, fare click su OK.
Synth Basics: Guida Introduttiva
Nozioni di base sui sintetizzatori: Guida introduttiva
Esplorare le nozioni di base della sintesi: gli elementi costitutivi
Inizieremo la nostra esplorazione delle nozioni base sui sintetizzatori con una disamina sugli elementi costitutivi.
Oscillatore_Filtro_Amplificatore.
Consigliamo vivamente di seguire mano a mano le spiegazioni, utilizzando l’editor di Yamaha per il proprio particolare sintetizzatore.
· Yamaha Motif XF Editor Standalone/VST
· Yamaha MOXF Editor Standalone/VST
· Yamaha S90XS/S70XS Editor Standalone/VST
*Gli Editor sono disponibili dal sito di download ufficiale Yamaha: http://download.yamaha.com
L’Oscillatore (Oscillator – ndr) può essere inteso come la sorgente del suono, l'oggetto che crea la vibrazione musicale coerente udibile. Basta pensare ad un qualsiasi strumento acustico… c’è qualcosa che viene fatto vibrare ad una velocità costante – questa è l’oscillazione. Ci sono solo due categorie di suono: il Rumore che sono vibrazioni casuali e la Musica, che sono vibrazioni costanti. Le molecole dell’aria attorno a noi vengono disturbate dall’energia dell’oscillazione… mentre tutta la musica è rumore, non tutto il rumore è musica! Solo quando la vibrazione è costante ci si riferisce alla messa in moto delle molecole d’aria come MUSICA.
Il Filtro (Filter – ndr)può essere inteso come il modificatore. È responsabile per il tono o il timbro dello strumento. Nella realtà, cose come il materiale con cui è costruito uno strumento ne determinerà il suo timbro. Il tipo di legno o metallo utilizzati in uno strumento. La forma dello strumento ne influenza il timbro/tono. In un sintetizzatore un Filtro può essere inteso come un dispositivo che rimuove qualcosa (come un filtro per caffè o un filtro per l’acqua che toglie qualcosa)… il Filtro del sintetizzatore rimuove le armoniche. Come musicisti dovremmo essere in grado di comprendere le armoniche.
L’Amplificatore (Amplifier – ndr) può essere inteso come un dispositivo che controlla il volume; più o meno forte.
La serie Yamaha Motif XF, S90XS / S70XS e la serie MOXF sono basate sullo stesso motore di sintesi per la riproduzione dei campioni ad 8 oscillatori (Element). Sono sintetizzatori estremamente potenti. Mentre Motif XF e MOXF possono essere completamente programmati dai loro pannelli frontali, per S90XS / S70XS si deve utilizzare l’Editor in modo standalone/VST per accedere ai parametri che si trovano a livello dell’Element i quali sono alla base della programmazione del suono.
Daremo un’occhiata al concetto di base della costruzione del suono, facendo uso del motore di sintesi basato sulla riproduzione dei campioni, che si trova in tutti i suddetti sintetizzatori. Un breve sguardo alla storia dei sintetizzatori è un buon punto di partenza. Negli anni ’60 la sperimentazione con i sintetizzatori analogici “controllati in voltaggio” era confinata ai laboratori dei College o delle Università. Ma dai primi anni ‘70 i primi sintetizzatori monofonici e duofonici commercialmente “abbordabili” iniziarono ad entrare sul mercato. Questi sintetizzatori avevano come sorgenti di suono poche forme d’onda geometriche (triangolare, dente di sega, impulso, quadra ecc.).
In genere, c’era una brillante forma d’onda a dente di sega (Sawtooth – ndr) ed una forma d’onda ad impulso a larghezza regolabile (adjustable width Pulse – ndr). L’onda a dente di sega (e dente di sega invertito – reverse Sawtooth – talvolta chiamata Saw Up e Saw Down) veniva utilizzata per creare di tutto dai suoni di strings a quelli di brass, mentre la forma d’onda ad impulso a larghezza regolabile veniva utilizzata per generare dai suoni cavi (clarinetto/onda quadra) ai timbri nasali (oboe, clavinet/impulso stretto).
Background del del sintetizzatore analogico
I blocchi costitutivi fondamentali in un sintetizzatore analogico sono la sorgente del suono – la regolazione del timbro/tono – l’amplificazione.
Il VCO o Voltage Controlled Oscillator (oscillatore controllato in tensione – ndt) era responsabile di creare l’intonazione del suono. Il VCF o Voltage Controlled Filter (filtro controllato in tensione – ndt) era responsabile di modellare il timbro/tono del suono Il VCA o Voltage Controlled Amplifier (amplificatore controllato in tensione – ndt) era responsabile di modellare e controllare il volume del suono. |
Questo è anche il modello di base del sintetizzatore sul quale si basano i sintetizzatori a riproduzione di campioni. – con la differenza significativa che invece di trasformare (letteralmente) con il controllo di tensione una manciata di forme d’onda in suoni emulativi, il sintetizzatore basato su campioni contiene un’enorme libreria di registrazioni digitali altamente accurate degli strumenti che vengono imitati.
Senza entrare in una discussione di ciò che può e non può essere replicato da campioni confrontato con il controllo analogico in tensione, oltre altri argomenti molto dibattuti, diamo uno sguardo alle possibilità ancora inesplorate che offrono oggi i motori di riproduzione del campione. Tanto più che oggi il motore di sintesi ha molta più varietà ed è possibile esplorare in molte altre direzioni. (Se si guarda solo indietro, è possibile vedere solo il passato ... o qualcosa del genere).
Nella maggior parte dei primi sintetizzatori analogici, gli oscillatori, non importa quanti fossero, condividevano tutti lo stesso filtro e lo stesso amplificatore cosicché i suoni (risultanti – ndr) avevano uno specifico tipo di movimento. Come vedremo, nel motore di riproduzione del campione qui, si hanno 8 oscillatori (Element) ciascuno dei quali è un blocco costitutivo completo Oscillatore-Filtro-Amplificatore. Tutto questo “moltiplicato per 8 volte” significa avere un sistema di generazione del suono molto flessibile che può essere usato per creare timbriche estremamente complesse e dettagliate.
SINTESI TRAMITE RIPRODUZIONE DEI CAMPIONI
Qui di seguito viene illustrato lo schema a blocchi dell’attuale AWM (motore di riproduzione del campione). L'importanza di avere una registrazione audio digitale (campione) come sorgente sonora è un aspetto che influenza i risultati. Naturalmente, se si inizia con una forma d'onda che è la copia audio del suono reale, è possibile utilizzare i blocchi Filtro ed Ampiezza per affinare i risultati e, di conseguenza, si può fare affidamento su di essi per creare il suono emulativo risultante. Per il fatto che una registrazione digitale è un’entità immutabile, i campioni funzionano meglio per gli strumenti musicali che fanno parte della famiglia delle percussioni.
Gli strumenti che possono prolungare (il suono – ndr) ed essere suonati con lunghezza delle note variabili, presentano un unico problema per i sintetizzatori basati su registrazioni digitali. Molto spesso i campioni vengono messi in loop (anello – ndt), non, come molti pensano, semplicemente per risparmiare così tanta memoria da permettere al tastierista di controllare in modo intuitivo il destino di un evento di note-on (lunghezza della nota). In altre parole, se si sta suonando un campione di flauto, se in origine il flautista ha tenuto la nota per 8 secondi, allora come tastierista, non si dovrebbe tenerla mai per più di quella durata. (se ci si ricorda la storia antica dell’audio, le registrazioni audio venivano usate nelle tastiere: il Mellotron aveva delle strisce di nastro magnetico che venivano attivate (riprodotte – ndr) alla pressione di un tasto, però si era limitati dalla durata di quella registrazione). |
Inoltre, se si voleva suonare una nota più breve di quella suonata in origine, bisognava che l’inviluppo muovesse verso la fase di rilascio (Release – ndr) nel momento in cui si decideva di sollevare il dito. Nei motori di sintesi basati sul campionamento, il loop (riproduzione ad anello – ndr) è un male necessario – consente di usare la tastiera come uno strumento emulativo. Gli strumenti a percussione, come i colpi di tamburo, sono semplici – normalmente riproducono l’intero inviluppo senza la necessità del loop (ci sono delle eccezioni, il pianoforte acustico è uno di quelli). Il motore di riproduzione del campione Yamaha ha aggiunto alcune nuove varianti alla lista dei trucchi di programmazione per rendere quanto più reale possibile l’esecuzione emulativa. Per molti anni il velocity switching (commutazione tramite velocity – ndr) era lo strumento principale dei motori di riproduzione del campione, cioè la capacità di variare espressione e articolazioni. Il controllo XA (Expanded Articulation) permette dei cambi dinamici in tempo reale nella commutazione degli Element attivi. Questi possono essere manovrati o regolati manualmente in base a “come” si suona.
Traduzioni: PEG, FEG, AEG e LFO
I pilastri sopra i quali è costruito il sintetizzatore sono Pitch, Filter e Amplitude. La struttura fondamentale segue ancora il paradigma del motore di sintesi analogico. L’Envelope Generator (EG - Generatore di inviluppo – ndt) è un dispositivo che è responsabile per come il suono muta nel tempo: la “forma” dell’inviluppo (nel Minimoog chiamato “contour” – profilo – ndt) determina come qual è il suono al key-on (tasto abbassato – ndr), cosa succede mentre il suono viene tenuto e come va in dissolvenza al key-off (rilascio del tasto – ndr). Ad esempio, alcuni strumenti possono sollevare o abbassare di un tono – questo potrebbe essere un compito per il Pitch Envelope Generator (Generatore di inviluppo del tono – ndt). Alcuni strumenti cambiano timbro e volume mano a mano che la nota viene tenuta, ad esempio, una nota di tromba che cresce lentamente di volume (sforzando) per creare la forma del suono necessiterà sia del Filter Envelope Generator (Generatore di inviluppo del Filtro – ndt) e dell’Amplitude Envelope Generator (Generatore di inviluppo dell’Ampiezza – ndt). Un suono glissato di tromba (verso il basso o verso l’alto) richiederà un Pitch Envelope (Generatore di inviluppo del tono – ndt) per controllare il tono nel tempo. È possibile pensare ai PEG, FEG ed AEG come un insieme di parametri programmabili che controllano la forma o il profilo del tono, del timbro e del volume dell’oscillatore dal suo inizio al KEY-ON (abbassamento del tasto – ndt), attravverso il KEY-OFF (rilascio del tasto – ndt) fino a che il suono non scompare del tutto. (ADSR è un noto acronimo che descrive questo andamento: Attack, Decay, Sustain, Release – Attacco, Decadimento, Sostenimento, Rilascio – ndt).
· Attack: È il tempo che impiega il volume per passare da zero al suo valore massimo; l’ampiezza raggiunge, a partire da zero, il suo valore massimo.
· Decay: Rappresenta il tempo che il suono impiega a passare dal volume massimo (raggiunto durante la fase di attack) al volume di sustain. dopo l'attacco, parte dell'energia iniziale viene persa e l’ampiezza diminuisce..
· Sustain: Volume che si mantiene dopo la fase di attack finché il tasto resta premuto; l'ampiezza mantiene un livello quasi costante per un certo tempo.
· Release: In questa fase, il volume diminuisce fino al valore 0. Impostando il rilascio, si definisce la rapidità con la quale questa diminuzione avviene; l'ampiezza decresce fine ad estinguersi completamente.
L’Oscillatore a Bassa Frequenza (Low Frequency Oscillator detto anche LFO – ndr) è veramente responsabile della produzione di frequenze sub-audio. Siamo in grado di percepire i toni musicali con frequenze comprese tra i 20 ed i 20.000 cicli per secondo. Sappiamo che i cani possono sentire al di sopra dei 20.000 cicli per secondo, ma non è possibile riconoscere come coerente un suono al di sotto dei 20 cicli al secondo. Il suono si divide in eventi separati, distanziati in modo uniforme. Questi sono usati come “percentuali”. Si può applicare una modifica a un suono una o due volte al secondo. Oppure (si chiama “modulazione”), cambiare anche il suono cinque o dieci volte al secondo. Queste oscillazioni dalla velocità relativamente “bassa” possono essere applicate al blocco Oscillator (pitch – tono – ndt), al blocco Filter (timbro) e/o al blocco di Amplitude (loudness – volume – ndt).
· Quando una percentuale di modulazione viene applicata al tono, i musicisti lo definiscono “vibrato”.
· Quando una percentuale di modulazione viene applicata al filtro, i musicisti lo definiscono “wah-wah”.
· Quando una percentuale di modulazione viene applicata all’amplificatore, i musicisti lo definiscono “tremolo”.
Pitch Modulation Depth (Profondità di Modulazione del Tono, dell’altezza – ndt) – suona così scientifico. Però come musicisti interpretiamo questo come una tecnica esecutiva chiamata “vibrato”. Come suonatori di pianoforte, siamo fondamentalmente percussionisti intonati e, pertanto, nel nostro vocabolario di termini non incontriamo questa tecnica esecutiva. L’oscillatore è una corda pizzicata o sfregata da un archetto. Una volta che è stata messa in moto, vibra (oscilla) ad una frequenza specifica (nota musicale). L’altezza è determinata dalla lunghezza della corda a cui è consentito oscillare liberamente – dal tasto (fret – ndr) sul quale viene premuto il dito fino al ponte (bridge – ndr). Minore è la lunghezza (della corda – ndr) a cui è consentito vibrare, più alto è il tono e viceversa, maggiore è la lunghezza più basso è il tono. Mano a mano che l’esecutore accorcia quella distanza il tono si alza, la distanza si allunga ed il tono si abbassa. Vibrato è l’azione di variare ritmicamente il tono verso l’alto e verso il basso, muovendo il dito, che si trova premuto sul tasto, su e giù per la corda. Pitch Modulation Depth = Vibrato. (Sebbene l’effetto dell’altoparlante ondulante, che si potrebbe applicare al timbro di pianoforte elettrico Fender Rhodes Suitcase, sullo strumento è stato chiamato “vibrato”… in realtà questo effetto, definito in modo erroneo, era l’AUTO PAN tra due gruppi di altoparlanti e probabilmente sarebbe stato più corretto indicarlo come “tremolo”).
Filter Modulation Depth – ancora una definizione scientifica. Un filtro, si sa cosa fa un filtro. Un filtro per caffè impedisce alla polvere di questo, di mescolarsi con parte della bevanda che andrà bevuta. Un filtro rimuove alcuni elementi “indesiderati” e li scarta. Un filtro musicale effettua questa operazione sulle armoniche di un suono. Come musicisti abbiamo almeno una certa familiarità con le armoniche, anche se non siamo in grado di dare una definizione da libro di testo. Le armoniche sono ciò che gli esseri umani usano per riconoscere i suoni. Fa parte del nostro processo di identificazione il poter descrivere le differenze più sottili nelle armoniche all’interno di un qualsiasi suono. La definizione del libro di testo descrive le armoniche come l'insieme dei multipli interi del tono fondamentale. Se si pizzica la corda di una chitarra, ad esempio la corda del “LA” a vuoto; essa oscillerà esattamente a 110 cicli per secondo. Un ciclo è l’escursione completa di un’onda. Attraverso il suo ciclo un’onda sinusoidale parte a 0 e raggiunge il suo punto di massimo ad 1/4 del suo percorso; a 1/2 del percorso l’ampiezza ritorna a 0; a 3/4 raggiunge il punto più basso di minimo, opposto a quello massimo; ed alla fine ritorna al punto 0 completando il ciclo. Quando una corda genera un tono di 110 cicli si può immaginare che una macchina fotografica ad altissima velocità in grado di effettuare un’istantanea di questi 110 cicli completi. Ma ci saranno un certo numero di immagini nelle quali la corda si contorce e come l’onda rimbalza indietro dal ponte (bridge – ndr) è possibile catturare un’immagine dei 220 cicli. Poi a 330, a 440, a 550, a 660 cicli e così via. Il numero di immagini per secondo a 220 è alquanto inferiore al numero perfetto 110, ed il numero a 330 lo sarebbe ancora meno, ed ancora meno a 440… questi multipli interi del tono originale a 110 cicli, sono le armoniche.
Quando ci si avvicina al contenuto armonico di un suono – l’orecchio inizia a credere che stia sentendo quel suono. Un imitatore non fa altro che replicare il contenuto armonico della (voce della – ndr) persona che sta tentando di riprodurre. Le armoniche sono come le impronte digitali del suono. Rappresentano il motivo per il quale non abbiamo alcun problema a distinguere una Tromba ed un Trombone che suonano un La a 440 – Entrambi sono strumenti in ottone, costruiti con materiali e progettazione simili. Tuttavia, anche quando suonano la stessa nota, il volume delle armoniche superiori di ognuno crea un tono (timbro) unico ed identificabile, tanto che quando lo sentiamo non abbiamo difficoltà a riconoscerlo. Il compito di un filtro è quello di modificare le armoniche superiori o quelle inferiori per imitare lo strumento che viene emulato. Un Low Pass Filter (LPF – Filtro passa basso – ndt) consente che le frequenze basse vengano percepite ma trattiene quelle alte. Il LPF è il filtro più usato nell’emulazione degli strumenti musicali per una buona ragione: il suono di uno strumento si arricchisce di armoniche in proporzione a quant’è l’energia applicata per suonarlo. Così il LPF imita il comportamento – spesso un LPF viene usato per limitare la brillantezza di un suono cosicché, al suonare con più intensità, il suono diventi più brillante – questo è vero in natura. Quando si modifica il tono o il timbro di uno strumento musicale in un pattern ritmico ripetitivo si sta giocando con il contenuto armonico risultante. Tale azione musicale è comunemente indicata come “wah-wah”. E contrariamente alla credenza popolare, agi inizi il primo wah wah non è stato inventato come un pedale per chitarra. Come termine musicale “wah-wah” è antecedente al pedale per chitarra – si possono immaginare alcuni suonatori di tromba o trombone nelle jazz band degli anni ’20-’40 che usano uno sturalavandini da idraulico per ottenere un effetto ridicolo. L’azione di coprire e rimuovere la mano dalla bocca può creare un suono “wah-wah” – perché si fermano le alte frequenze e le si rilasciano ritmicamente togliendo la mano; applicando un Filter Modulation Depth (intensità della modulazione del filtro – ndt).
Amplitude Modulation Depth (intensità della modulazione di ampiezza – ndt) – Un amplificatore è progettato per aumentare o diminuire il segnale. È stato detto: Modificare il volume del segnale musicale aumentando o diminuendo il volume – nuovamente, come suonatori di pianoforte tali operazioni non fanno parte della nostra modalità esecutiva – tuttavia ci sono strumenti che vi possono facilmente giungere aumentando o diminuendo la pressione esercitata. Tremolo è il termine musicale e di solito viene in mente un’orchestra d’archi che esegue un tremolo – o ancora il termine viene utilizzato con gli amplificatori per chitarra nei quali il volume viene ritmicamente abbassato ed alzato. Amplitude Modulation Depth = tremolo. Notoriamente il pianoforte elettrico Wurlitzer incorporava un Tremolo per tastieristi, i modelli Fender Rhodes Suitcase usavano un oscillatore per distribuire l’energia (il suono – ndr) tra le coppie di diffusori sinistro e destro (veniva impropriamente chiamato “vibrato”, ma ora è noto si trattasse di tremolo). Una volta che la terminologia dei sintetizzatori viene scomposta ed analizzata con quello che si conosce come musicisti ci si accorgerà che tutto questo diventa molto più facile.
Se il sintetizzatore riproducesse solo il timbro di pianoforte ci si accorgerebbe che Pitch Modulation, Filter Modulation ed Amplitude Modulation non verrebbero presi in considerazione molto spesso. Bisogna ricordare che con i sintetizzatori analogici si dovevano utilizzare questi dispositivi, per aiutarsi a costruire il suono che si cercava di emulare. Però nel mondo dell’oscillatore basato sull’audio campionato – si può scegliere di registrare il suono reale. E in alcuni casi, questo è esattamente ciò che si troverà. Ci sono esempi – che verranno presi successivamente in analisi – dove tali tecniche esecutive vengono registrate nel campione e verranno fatti degli esempi nei quali le suddette vengono prodotte dal motore di sintesi che applica un LFO per controllare la modulazione. Il vibrato, quando viene eseguito dall’uomo, è naturalmente imperfetto. Quando viene applicato da un dispositivo meccanico potrebbe essere eccessivamente perfetto. La musica è basata principalmente sulle sottigliezze.
Il modo in cui funzionano i sintetizzatori a riproduzione di campioni ed i sintetizzatori analogici si fonda sul medesimo schema di base – la più grande differenza, ovviamente, si trova nel settore relativo all’oscillatore, la sorgente sonora. Invece di essere basato su un circuito elettronico che genera toni intonati in risposta alle variazioni precise di tensione, il tono intonato viene prodotto da una registrazione digitale di tale tono impostato per suonare entro la gamma MIDI. Questo schema di base serve a ricreare i suoni degli strumenti – non è l’unico modo per sintetizzarli, tuttavia continua ad essere usato perché funziona piuttosto bene. In ogni strumento acustico si hanno gli stessi blocchi costitutivi – una sorgente di suono (qualcosa che fornisce la vibrazione/oscillazione); lo strumento stesso è il filtro (la forma ed il materiali usati per costruire lo strumento influenzano il suo suono); l’amplificatore possono essere i polmoni, le guance, il diaframma dei musicisti, può essere un soffietto meccanico, una camera risonante collegata ecc. Il sintetizzatore utilizzando a modello il sistema OSC-FILTER-AMP, cerca di “scomporre” come gli strumenti musicali fanno ciò che fanno. Questo non è un sistema perfetto, ma ha un grande potenziale per l’esplorazione e nuove possibilità di progettazione del suono.
Esempio con forma d’onda Sawtooth (dente di sega – ndt)
Prendiamo una semplice forma d’onda, la Sawtooth, e mostriamo come può essere modellata in suoni di Strings, Brass e Synth Lead, facendo uso del motore di sintesi di base. Con l’esplorazione si vedrà come la stessa forma d’onda può essere usata per costruire suoni diversi. Nei primi giorni dei sintetizzatori (anni ’70) quando i MiniMoog e gli ARP Odissey iniziavano a circolare – c’erano solo due tipi di suoni sintetici: suoni di “Lead” e “Bass”. Se si suonava nella parte alta della tastiera il suono risultante veniva chiamato suono di Synth Lead, se si suonava principalmente al di sotto del Do centrale, veniva chiamato suono di Synth Bass.
Nell’immagine desunta dalla App AN2015 iOS (Yamaha SynthBook - gratuita) si vede la tipica forma d’onda SAWTOOTH che viaggia attraverso il centro dello schermo. L’OSCILLOSCOPIO incorporato in questa app di sintetizzatore analogico consente di “vedere” la forma d’onda man mano che viene generata. Essendo simile al dente di una sega, ha la caratteristica rampa che va verso l’alto e poi scende rapidamente prima di ricominciare il ciclo. Trattandosi della nota “Re3” si può immaginare che al secondo ci siano 293,66 oscillazioni (il numero di cicli per secondo della nota Re3). Una Sawtooth Down (onda a dente di sega invertita – ndr – non visualizzata) è un’onda dove l’aumento dell’ampiezza è immediato e seguito da una rampa in discesa (da sinistra a destra) prima che il ciclo venga ripetuto. Il suono è frizzante e brillante e come vedremo può essere usato per costruire suoni sia di archi che ottoni sintetici. |
Programmare questi primi sintetizzatori analogici era imprescindibile perché erano precedenti ai “preset”. Beh, c’erano degli opuscoli che mostravano come impostare gli knob (manopole – ndt) o gli sliders (potenziometri a slitta – ndt) per creare un flauto, un oboe o un clarinetto oppure qualcos’altro, ma alla fine la maggior parte delle persone in ascolto, si alzavano in piedi chiedendo quale suono si riteneva potesse essere. Fa sorridere ora pensare a quanto con alcuni di questi suoni ritenessimo di essere vicini (ai suoni reali – ndr). Ma si può sostenere che la ragione per cui il sintetizzatore analogico è stato abbandonato (in ultima analisi) aveva a che fare con la richiesta di emulazioni sempre più realistiche di strumenti acustici (anche la polifonia era troppo costosa da ottenere solo con una sorgente analogica). Ora, detto ciò, non è detto che ognuno lo desiderasse, ma questo è quello che (guardando indietro) guidò la direzione dell’evoluzione. Ci sono suoni di sintetizzatore che sono solo suoni di synth – e questo è fantastico. Alcuni suoni non cercano di “essere qualcos’altro”. Il cosiddetto – lato fantascientifico della sintesi – dove si crea un suono esistente senza fare in modo che assomigli a qualche altro strumento. Questa è la parte più divertente.
Bisognerebbe ricordare, ci sono alcuni suoni che si possono riprodurre con un sintetizzatore analogico, oppure un vero sassofono che non può essere replicato allo stesso modo da strumenti basati sulla riproduzione di campioni. Questo è sempre vero sia che si cerchi di emulare strumenti reali o sintetizzati – perché non è possibile manipolare la registrazione (campionamento – ndr) di un certo suono allo stesso modo di come si può fare con il suono reale (dello strumento – ndr) stesso. E per questi motivi, nulla sostituirà lo strumento reale. Ma considerare che questa sia una sorta di “limitazione” è come rinunciare senza nemmeno voler esplorare le nuove strade che si sono aperte. Ci sono una quantità di cose che ora si possono fare e che allora non si sarebbe nemmeno stati in grado di immaginare. E tutto questo è a disposizione per essere esplorato.
Iniziamo analizzando un gruppo di VOICE che suonano in modo molto diverso e che sono generate dalla medesima Waveform (forma d’onda – ndt) “P5: SawDown 0 dg”
Numero della Waveform: 1366 nella Libreria delle Waveform Preset di MOXF e Motif XF
Numero della Waveform: 949 nella Libreria delle Waveform Preset di S90 XS/S70 XS
Utilizzata nella VOICE:
“Soft RnB” Preset 5: 055(D07) – in Motif XF e MOXF6/MOXF8;
“Soft RnB” Preset 5: 060(D12) – in S90XS/S70 XS;
(Questa è una onda campionata di Sawtooth Down proveniente da un Prophet V; 0 gradi si riferisce alla fase della forma d’onda memorizzata). Per coloro che allora non c’erano – il Prophet V (la “V” è un numero romano che corrisponde a 5) è stato uno tra i sintetizzatori polifonici più popolari di quel tempo… con una grande polifonia di cinque note; al prezzo di circa mille dollari a nota (come si diceva un tempo...) ha aperto la porta alla divulgazione sintetizzatori nei primi anni ‘80. L’età dell’oro della sintesi stava per cominciare. Le forme d’onda a dente di sega sono di due varietà: Sawtooth Up cresce in ampiezza e immediatamente cala, mentre Sawtooth Down inizia ad con l’ampiezza massima e poi dissolve.
In generale, la Sawtooth Waveform (forma d’onda a dente di sega – ndt) è un suono analogico molto “familiare” – questa Voice di Synth Lead è di quel tipo che comunemente si sentivano molto negli anni ’70 e ’80. Ed è un buon esempio sonoro per cominciare, in modo da poter vedere/sentire come i suoni di synth strings e synth brass si basano sulla medesima forma d’onda. Esplorare questa Voice suonandola e dando uno sguardo ravvicinato ai parametri.
Qui di sopra è la schermata “Oscillator/Pitch” per l’Element 1, tratta dall’Editor per Yamaha Motif XF (modo Voice). Tale schermata è identica sia nell’Editor per Yamaha MOXF che in quello per S90XS/S70XS.
La VOICE visualizzata è “Soft RnB” Preset 5: 055(D07). È possibile navigare alla schermata sopra evidenziando l’Element 1, è attualmente visualizzata la schermata “Oscillator/Pitch”.
In S90XS/S70XS la Voice “Soft RnB” si trova al Preset 5: 060(D12)
Fare click su “Filter” e “Amplifier” per vedere come l’Element 1 viene modellato nel suono di synth lead. Pitch-Tone-Loudness = Oscillator-Filter-Amplifier (Tono – Suono – Volume = Oscillatore – Filtro – Amplificatore – ndt).
Nella prossima puntata della serie “Synth Basics” daremo uno sguardo più da vicino su come una grande varietà di Voice possa essere creato con la medesima forma d’onda a dente di sega e su come manipolare questi blocchi di sintesi possa aiutare a creare le proprie Voice personalizzate. Buona sperimentazione!
18 ottobre 2015
Motif FAQ
Di seguito viene riportata una selezione di domande e le loro risposte in materia di sintetizzatori Yamaha date dal team di supporto di Yamaha Europe.
Su richiesta di molti lettori, questo articolo contiene le domande più importanti tratte dalle MOTIF News Guide.
Dal momento che la MOTIF News Guide è ora pubblicata in due lingue (tedesco e inglese), essa ha acquisito un gran numero di nuovi lettori che purtroppo hanno perso le FAQ pubblicate in precedenza. In questo modo tutti i lettori di vecchia data potranno fare una veloce panoramica.
MOTIF XF, XS, MOTIF ES, MO, S90 ES: Usare il controllo a pedale (FC1) per le singole Part |
Domanda Vorrei utilizzare il controller a pedale collegato a FC1 per controllare il volume di una sola singola |
Risposta RCV SW viene utilizzato per “filtrare” determinati controller per ogni Part di una Performance o di un Mixing. Nel caso del controllo di volume bisogna disattivare rispettivamente “Vol” (MOTIF ES / S90 ES / MO) “Volume/Expression” (MOTIF XS-XF) invece di “FC1”. Questa operazione disattiva il numero di controller che viene prodotto da FC1: #011 Expression. L’etichetta “Vol” ” (MOTIF ES / S90 ES / MO) si applica anche ad Expression |
MOTIF XF, XS, MOTIF ES, MO, S90 ES: Hybrid Live Performances |
Domanda Sul forum ho sentito parlare di “Hybrid Live Performances” usate da alcuni musicisti. Che cosa significa esattamente? |
Risposta Questo termine si è evoluto all'interno della discussione. Significa Performance complesse create all’interno del modo Song o Pattern Mixing. Diversamente dal modo Performance, la Hybrid Live Performance è composta da (massimo – ndt) 16 Part. In una Hybrid Live Performance le necessarie Part sono impostate sullo stesso canale MIDI di ricezione. Questo viene effettuato in Mixing Edit – Track Select – F1 VOICE – SF2 MODE – ReceiveCh... (MOTIF XF-XS = F1 Voice – SF1 Voice – Receive Channel...). Come viene descritto nell’esempio seguente, si possono combinare più di una Performance all’interno di uno stesso Mixing. Le Performance vengono selezionate tramite i pulsanti Track Select 1 – 3. Performance 1 (5 Part / 5 Voices) Part 1 = Receive-Channel 1 Part 4 = Receive-Channel 1 Part 5 = Receive-Channel 1 Part 6 = Receive-Channel 1 Part 7 = Receive-Channel 1 Performance 1 (5 Part / 5 Voices) Part 2 = Receive-Channel 2 Part 8 = Receive-Channel 2 Part 9 = Receive-Channel 2 Part 10 = Receive-Channel 2 Part 11 = Receive-Channel 2 Performance 3 (5 Parts / 6 Voices) Part 3 = Receive-Channel 3 Part 12 = Receive-Channel 3 Part 13 = Receive-Channel 3 Part 14 = Receive-Channel 3 Part 15 = Receive-Channel 3 Part 16 = Receive-Channel 3
Ora, la prima Performance può essere suonata non appena il Pattern o la Song sono pronte nel Motif. La seconda Performance può essere suonata quando viene premuto il pulsante Track Select 2. La terza Performance può essere suonata quando viene premuto il pulsante Track Select 3.
Le Performance possono essere suonate anche da una tastiera esterna che invia dati sui corrispondenti canali MIDI di trasmissione. Entrambi i casi sono possibili: la Performance 1 viene suonata dalla tastiera del Motif mentre la Performance 2 da una tastiera esterna che invia dati sul canale MIDI 2. |
MOTIF XF, XS: Alternare AF1 + AF2 con I controller |
Domanda È possibile sul MOTIF XF-XS controllare la funzionalità del pulsanti AF1 e AF2 con un controllore come un interruttore a pedale? |
Risposta I pulsanti AF possono essere controllati tramite i controller come la rotella di modulazione (MW), l’interruttore a pedale (FS), il controller a pedale (FC), o qualsiasi altro evento di controllo MIDI. Per il modo Voice questa assegnazione del controller per AF1 + AF2 viene fatta globalmente in UTILIY – F3 VOICE – SF3 Control. Per il modo Performance, Song e Pattern Mixing, l’assegnazione viene fatta individualmente per ogni Performance, Song o Pattern (EDIT – COMMON – F3 – Ctrl Asgn). Ma è necessario che la Voice o almeno una Voice di una Performance stia effettivamente utilizzando il “XA Control” (tutti AF off, AF1 on, AF2 on). |
MOTIF XF, XS, MOTIF ES: Assegnazione dell’uscita per la traccia di click tramite messaggio di sys-ex |
Domanda Sul Motif vorrei fare uscire la traccia di click attraverso l’Assignable Out L&R - e voglio assegnare questo percorso tramite eventi di SysEx. Qual è la corretta stringa di SysEx? |
Risposta In Motif XF la stringa di sys-ex è F0 43 10 7F 12 37 pp 1F dd F7 In Motif XS la stringa di sys-ex è F0 43 10 7F 03 37 pp 1F dd F7 In Motif ES la stringa di sys-ex è F0 43 10 7F 00 37 pp 1E dd F7
I valori pp e dd indicano rispettivamente il numero della Part, che deve essere impostato e corrispondente alla Part che viene usata per riprodurre la traccia di click, il valore corrispondente all’uscita assegnabile scelta. Ad esempio pp=00 se viene scelta la Part 1, pp=01 se viene scelta la Part 2, pp=03 se viene scelta la Part 3 ecc.
Il secondo last data byte, pp, seleziona: L’uscita “L&R” se è pari a 00 L’uscita “asnL&R” se è pari a 08 L’uscita “asL” se è pari a 40 L’uscita “asR” se è pari a 41 |
MOTIF XF, XS: Funzioni XA-Control multiple per un Element |
Domanda È possibile disattivare un Elemento di una Voice utilizzando il pulsante AF (tutti i pulsanti AF su OFF), anche quando già è un “Key Off Sound”? |
Risposta Non è possibile assegnare più di una funzione allo XA-Control di un Element. Ma è possibile utilizzare la funzione “CtrlSet” (F4 COMMON EDIT) per disattivate un Element, sebbene questo Element disattivato continuerà ad utilizzare una voce della polifonia disponibile. Dal momento che è stato pensato per una condizione di Key Off (rumore di rilascio del tasto) questo non dovrebbe rappresentare un problema. In uno dei Control Set impostare “A. Func 1 (86)” oppure “A. Func 2 (87)” come Source (sorgente - ndt) e “E-level” come Destination (destinazione – ndt) e selezionare un valore di Depth pari a circa – 32. Ora l’Element non si sentirà più quando viene premuto il corrispondente pulsante AF. |
MOTIF XF, XS, MOTIF ES: USB/MLan di Motif XF/XS /ES come interfaccia MIDI |
Domanda Vorrei collegare una tastiera esterna al mio computer usando il MOTIF come interfaccia MIDI. Come funziona? |
Risposta Le porte MIDI IN e MIDI OUT di Motif XF, XS e ES funzionano come un’interfaccia MIDI per un computer collegato via USB. Tutto quello che bisogna fare è assicurarsi che vengano scelte le corrette assegnazioni per le porta USB. La connessione alla porta MIDI IN funziona anche se non viene documentata nel manuale. Nel Motif ES utilizzare UTILITY - F5 MIDI - SF4 OTHER per impostare la porta MIDI THRU (il valore iniziale è Port 1). Questo è il numero della porta che il computer deve utilizzare per controllare i generatori di suono esterni che sono collegati alla porta MIDI OUT del Motif ES. Così se la porta MIDI THRU è stata impostata su 4, la traccia della DAW o del sequencer dovrà essere impostata per inviare i dati sulla porta USB 4 in modo da essere in grado di controllare il generatore sonoro ad essa connesso. Viceversa, gli eventi di una tastiera estenra connessa alla porta MIDI IN del Motif ES vengono inviati al computer/DAW/sequencer attraverso la Port 1. Da qui possono essere trasmessi a Motif ES attraverso la Port 1 o Port 4 al generatore di suono esterno. Così Motif ES diventa una perfetta interfaccia (mLAN) USB MIDI in entrambe le direzioni. Nel Motif XF/XS è leggermente diverso. In questo caso la porta MIDI THRU non può cambiare il suo ruolo predefinito, è fissata come Port 3. Diversamente da Motif ES, questo vale anche per gli eventi ricevuti da una tastiera esterna collegata alla porta MIDI IN che vengono inviati al computer attraverso la Port 3. Quindi, fondamentalmente funziona allo stesso modo del MOTIF ES con due differenze principali: · La porta THRU è fissata sulla Port 3 · Gli eventi in ingresso alla porta MIDI IN vengono inviati tramite la Port 3 (invece della Port 1, come avviene nel Motif ES) Così, bisogna fare alcune riflessioni circa in merito alle impostazioni della Port nel software di sequencer.
Ad esempio: un MO6 è collegato alla porta MIDI IN di un Motif XS. Il MO6 deve essere usato per registrare una sequenza che dovrà essere riprodotta al MO6 stesso. Il MO6 è stato impostato su LOCAL OFF ed è connesso anche alla porta MIDI OUT del Motif XS. A questo punto la traccia del sequencer deve essere impostata per ricevere dati ed inviare dati sulla Port 3. |
MOTIF XF, XS: Files di autoload su due diversi supporti di memoria USB |
Domanda Faccio uso della funzione Autoload per caricare automaticamente nella RAM i campioni da una chiavetta USB. Se copio il corrispondente file su un’altra chiavetta USB (come copia di sicurezza-backup) il Motif XS non riesce più a caricarlo automaticamente – bisogna riassegnarlo in modo UTILITY come file di Autoload. C’è una soluzione per fare in modo che il file venga riconosciuto su altre chiavette USB e così venga caricato automaticamente? |
Risposta Sì, è possibile, basta che entrambi i supporti di memoria USB abbiano lo stesso nome. Il nome fa parte del percorso del file che è memorizzato nelle impostazioni di UTILITY. Ricordarsi di confermare tali impostazioni premendo il tasto STORE. |
MOTIF XF, XS, MOTIF ES: Cambiare I programmi MASTER tramite interruttore a pedale |
Domanda Com’è possibile utilizzare l’interruttore a pedale per cambiare i programmi MASTER su un Motif XS? |
Risposta È possibile ma ci sono diverse impostazioni da fare. Per prima cosa all’interno del modo Voice bisogna impostare questo parametro globale: UTILITY - F3 VOICE - SF3 Control – Foot Switch Control No. = “98 (PC INC)”. Poi bisogna modificare tutte le Performance, Pattern e Song che si desiderano utilizzare con I programmi MASTER ed impostare questo parametro: EDIT – COMMON – F3 Ctrl Asgn – Foot Switch Control No. = “98 (PC INC)”. Così, se si desidera usare programmi MASTER 1 – 32 per un concerto dal vivo ed usare l’interruttore a pedale per passare dall’uno all’altro, bisogna controllare quali Performance, Pattern e Song sono associate ai programmi MASTER (EDIT – COMMON – F2 OTHER). Poi in ciascuna di esse si deve inserire manualmente l'impostazione di cui sopra |
MOTIF XF, XS: Sincronizzazione di Apple Logic e Motif XS |
Domanda Desidero che Motif riceva le informazioni di tempo da Logic. Com’è possibile farlo? |
Risposta Le impostazioni della song di Logic devono essere le seguenti: MIDI – Send MIDI Clock Destination: impostato sulla MIDI Port di Motif XS Sul Motif XS bisogna effettuare le seguenti impostazioni: UTILITY - F5 Control - MIDI Sync = MIDI A seguito di ciò, l’Arpeggio Tempo rispettivamente della Song/Pattern si sincronizzerà al MIDI. Ora Motif XS elabora gli eventi di clock MIDI inviati da Logic. |
MOTIF ES, MO: Avvio ed arresto dell’Arpeggio tramite controller MIDI |
Domanda Vorrei usare un interruttore a pedale per avviare/arrestare l’arpeggiatore. Quale valore di controller è assegnato all’Arpeggio Switch? |
Risposta È il numero di controller #090. Un valore di 0 – 63 avvia l’arpeggiatore Un valore di 64 – 120 arresta l’arpeggiatore |
MOTIF XF, XS: Suoni cancellati dopo un aggiornamento del firmware |
Domanda Ho aggiornato il firmware del Motif XS. A seguito di questo sono state cancellate le Performance ed i Master. Come posso ripristinarli? |
Risposta È possibile ripristinare le tibriche di fabbrica eseguendo un Factory Set (UTILITY - JOB - ENTER). Tuttavia le Voice, Performance, Song e Pattern ecc. personali dovrebbero essere memorizzate su un supporto USB (File -> Save -> ALL) cosicché possano essere ricaricati da quest’ultimo. |
MOTIF ES, MO, S90 ES: Impostazioni della Phrase Voice in modo Pattern |
Domanda In modo Pattern ho riscontrato alcuni problemi con le impostazioni del Mixing. Questi si modificano senza che lo voglia. Ad esempio una Voice di Pianoforte viene assegnata alle Part del Mixing. |
Risposta Questo potrebbe essere il risultato dell’impostazione della “Phrase Voice”. Quando si registra una nuova Phrase una determinata Voice può essere assegnata a quella Phrase nel modo Record Standby tramite VOICE (F2). Il valore di impostazione predefinita è la Voice PRE1:001 (AP: Full Grand). Questa impostazione entra in gioco anche quando si caricano i files MIDI all’interno delle Pattern Sections. Se si desidera utilizzare le impostazioni della Voice derivate dal Mixing (F3 – VOICE and BANK) il parametro “Phrase Voice” (F3 TRACK / SF3 TR VCE) deve essere posto su “OFF” per le corrispondenti Pattern Tracks (tracce del pattern – ndt). È possibile cambiare la Phrase Voice anche dal modo Record Standby. |
MOTIF ES, MO, S90 ES: Strani ritardi dopo la conversion dei Pattern in Song |
Domanda Dopo aver convertito un Pattern da CHAIN EDIT in una Song, adesso all’inizio di ogni battuta della Song la riproduzione è inspiegabilmente ritardata. |
Risposta Se il parametro “Phrase Voice” (F3 TRACK / SF3 TR VCE) era stato impostato su “on” prima che avvenisse la conversione in una Song, tale funzione inserisce degli eventi di program change nelle Tracks della Song in esatta corrispondenza delle prime note della Phrase. Questi program change potrebbero causare i sopradescritti ritardi nella riproduzione. Di conseguenza bisognerà cancellare manualmente quegli eventi di program change dopo aver riprodotto una volta la Song. Le impostazioni della Voice vengono in ogni caso registrate nel Song Mixing. |
MOTIF XF, XS + mLan 16e II: Registrare l’uscita audio del PC tramite mLAN |
Domanda Desidero utilizzare la funzione Integrated Sampling del Motif XS per registrare tramite mLAN il segnale audio di un software che si trova sul PC. Ho impostato il software perché utilizzi “YAMAHA mLAN” come dispositivo di uscita, ma Motif XS non riceve alcun segnale. |
Risposta Nel suo modo Integrated Sampling Motif XS è in grado di registrare i segnali audio provenienti dalle uscite 3 e 4 della mLAN. (vedere il manuale, pagina 164 Sampling Setup - Input Source). Se il software non è in grado di determinare quali uscite utilizzare della mLAN ed invece utilizza di impostazione predefinita le uscite 1+2, si può usare la Graphical Patchbay(patchbay grafica – ndt) per impostare le connessioni corrette. Bisogna effettuare le seguenti impostazioni: · PC output 1 - Motif input 3 · PC output 2 - Motif input 4 · Motif output 1 - PC input 1 · Motif output 2 - PC input 2 |
MOTIF XF, XS + mLan 16e II: “Direct Monitor” - Monitoraggio diretto tramite mLAN |
Domanda È possibile usare la connessione mLAN per registrare il segnale audio di un software mentre Cubase sta funzionando sul medesimo PC? |
Risposta Il segnale audio del PC viene inviato e ricevuto dal Motif XS attraverso le uscite 3+4 della mLAN (vedere il manuale, pagina 164 Sampling Setup - Input Source). È possibile reinviare il segnale audio al PC impostando UTILITY - I/O - mLAN Monitor Setup su “with PC (DirectMonitor)”. Ora Cubase può registrare questo segnale audio dagli ingressi 1+2 della mLAN. |
MOTIF XS RACK: Controllare MOTIF-RACK XS con KX8 usando connessioni USB separate |
Domanda Vorrei controllare MOTIF-RACK XS con KX8 attraverso l’Editor per MOTIF-RACK XS. MOTIF-RACK XS e KX8 sono entrambi connessi al PC tramite USB. Sono state attivare le Port corrispondenti nel software Studio Manager (MOTIF-RACK XS = Ports 1 + 4, KX8 = Port 1). Il software di Editor riceve gli eventi MIDI dalla KX8 (la tastiera virtuale indica quali tasti vengono premuti), ma gli eventi non vengono inviati al MOTIF-RACK XS. Tuttavia se si fa click sulla tastiera virtuale è possibile far suonare MOTIF-RACK XS. |
Risposta In aggiunta all’attivazione delle Port nello Studio Manager bisogna configurare anche il MIDI THRU. Questa funzione fa transitare gli eventi MIDI dalla KX8 al MOTIF-RACK XS. Attivare “MIDI THRU” e scegliere la seguente connessione: YAMAHA KX1 → YAMAHA MOTIF-R XS1 |
MOTIF XF, XS: Controllare con gli sliders le Part in layer di un Mixing |
Domanda Utilizzo il modo Mixing per le esibizioni dal vivo, impostando più Part sullo stesso Receive Channel (canale di ricezione MIDI – ndt). Ora vorrei controllare le singole Part attraverso gli Slider ma non funziona. |
Risposta Le Part che sono state impostate sullo stesso Receive Channel possono essere controllate solamente in blocco dai Contro Slider (slider di controllo – ndt). Tuttavia le Part possono essere controllate individualmente nel Mixing (MIXING - F1 VOL/PAN) facendo uso del data dial (controllo rotativo – ndt). Ma se si usano gli slider le impostazioni individuali verranno sostituite dal valore dello slider. Quindi se si vogliono veramente utilizzare li slider per controllare il volume delle Part in layer, bisognerà utilizzare il modo Master ed impostare gli slider affinché controllino le Part del Mixing. Per prima cosa in modo Mixing bisogna impostare le Part su Receive Channel (canal di ricezione – ndt) individuali (Part 1 – 4 = CH. 1 – 4) , esse non devono usare lo stesso canale MIDI (come impostato in precedenza). In modo Master impostare il parametro “Zone Switch” su “on” (EDIT – Other) e “Knob Control Assign” to “zone”. Scegliere il modo Song. Usare il modo EDIT per impostare le quattro Zone del programma Master. Usare i pulsanti PART SELECT per scegliere la Zona che si desidera modificare. Impostare le Zone del Master nel seguente modo: · Per le Part del Mixing utilizzate (ad esempio 1 – 4) attivare l’IntSwitch = Zone in F1 Transmit ed impostarle sui Transmit Channel 1 – 4 · Disattivare l’IntSwitch per le Part del Mixing non utilizzate (ad esempio 5 – 8). · Memorizzare il programma Master. Usando il modo Master è come controllare il modo Mixing del MOTIF XS con una tastiera esterna che trasmette su più canali MIDI. Ed ora le Part possono essere controllate con gli Slider. |
MOTIF ES: Controllare la Rotary Speed (Leslie) con un pedale o un interruttore a pedale |
Domanda Com’è possibile utilizzare un pedale o un interruttore a pedale per controllare la velocità del Rotary Speed (Leslie)? |
Risposta È meglio usare un interruttore a pedale con la funzione latch (i pedali di sustain sono comunemente “unlatched”). Collegare l’interruttore a pedale all’ingresso “Foot Switch Assignable”. Tuttavia è sicuramente possibile usare un pedale tipo sustain per cambiare la Rotary Speed (velocità del rotore – ndt) – ma bisognerà tenerlo premuto per tutto il tempo necessario in cui si desidera avere la rotazione veloce. Per il modo Voice l’interruttore a pedale può essere indirizzato globalmente su “01 Modulation Wheel” usando il parametro “Foot Switch Control” in “UTILITY – F3 Voice – SF3 Control”. Dal momento che la gran parte delle Voices di organo sono state programmate per usare la Modulation Wheel per controllare la Rotary Speed, l’interruttore a pedale imposterà la Speed (rotazione – ndt) su veloce. In modo Performance tale impostazione deve essere effettuata per ogni singola Performance. EDIT - COMMON EDIT - F3 Ctrl Asgn – Foot Switch Control = 01 Modulation Wheel Invece di usare un interruttore a pedale si può usare un controllo di espressione a pedale come lo Yamaha FC7. Questo pedale può essere usato anche come un pedale di espressione o per altri scopi come controllare la Filter Cutoff (frequenza di taglio del filtro – ndt). Il Foot Controller (controller a pedale – ndt) è collegato all’ingresso FOOT CONTROLLER 2 e può essere reindirizzato su “01 Modulation Wheel” usando il parametro “Foot Controller 2 = 004” in “UTILITY – F3 Voice – SF3 Control”. Come detto sopra, questo si applica solo globalmente per il modo Voice. |
MOTIF XF, XS: Attivare/disattivare l’ARP con un interruttore a pedale |
Domanda È possibile usare un interruttore a pedale per attivare/disattivare l’Arpeggiatore? |
Risposta Si, naturalmente. Usare le seguenti impostazioni: UTILITY - F3 VOICE - SF3 Foot Switch Control No. - 096 ARP Switch Utilizzare un pedale di sustain che è collegato all’ingresso FOOT SWITCH – ASSIGNABLE. Questa impostazione globale si applica solo al modo Voice. Per tutti gli altri modi bisogna impostarlo individualmente per ogni Performance/Mixing: EDIT - COMMON - F3 Ctrl Asgn - Foot Switch Control No. - 096 ARP Switch |
MOTIF XS: Importare Performance MOTIF XS nel MOTIF-RACK XS |
Domanda È possibile importare le Performance del MOTIF XS in MOTIF-RACK XS? |
Risposta Si. Per prima cosa bisogna convertire la Performance di MOTIF XS in un Song Mixing usando il MIXING Job F3 COPY - SF3 PERF. Successivamente memorizzare il Mixing con STORE ed eseguire il MIXING Job F4 Bulk Dump. Impostare il MOTIF-RACK XS (collegato via MIDI a MOTIF XS) in modo Multi in modo che possa ricevere il Mixing inviato da MOTIF XS. Successivamente memorizzare il Mixing ricevuto con un nome proprio nella memoria del RACK, dal momento che viene mantenuto in un edit buffer di memoria temporaneo. |
MOTIF XF, XS: Le Voices che usano campioni vengono perduti dopo lo spegimento? |
Domanda Come viene descritto nel manuale è possibile di memorizzare in una determinata locazione le Voice che fanno uso dei campioni. Questo funziona molto bene. Ma non appena Motif XS viene spento, i suoni non sono più presenti alle loro locazioni di memoria assegnate, anche se il nome delle Voice viene visualizzato sul display. |
Risposta Motif XF e XS per i campioni fanno uso di una memoria DIMM “volatile” (a meno che il primo non sia dotato di FlashRAM). È quindi di fondamentale importanza caricare nuovamente i campioni non appena lo strumento viene acceso. Le impostazioni delle Voice sono ancora presenti, mancano solo i campioni. Bisogna quindi salvare gli User Voice Bank come un “all-File”. Questo file può essere definito nel modo UTILITY come file AUTOLOAD, il quale viene poi caricato automaticamente ogni volta che Motif XS viene acceso. |
MOTIF XF, XS, MOTIF ES: Utilizzare l’Assignable Output come una seconda uscita stereo |
Domanda È possibile utilizzare le Assignable Output (uscite assegnabili – ndt) in aggiunta alle uscite principali (L & R), così da ottenere due segnali stereofonici in uscita? |
Risposta Si, basta semplicemente assegnare le Par desiderate di una Performance, Song o Pattern alla Assignable Out corrispondente. Si può scegliere tra L&R, asL&R, asL, asR. Nel Motif ES Perform-Mode → Edit → scegliere la Part → F2 “OUTPUT” → SF3 “SELECT” → scegliere in “OutputSel” Song/Pattern-Mode → Mixing → Edit → scegliere la Part → F2 „OUTPUT“ → SF3 “SELECT” → scegliere in “OutputSel” Nel Motif XF/XS Perform-Mode → Edit → select Part → F1 “VOICE” → SF2 “OUTPUT” → scegliere in “OUTPUT SELECT” Song-/Pattern-Mode → Mixing → Edit → select Part → F1 “VOICE” → SF2 “OUTPUT” → scegliere in “OUTPUT SELECT“ |
MOTIF-RACK XS: Backup prima dell’aggiornamento del sistema operativo |
Domanda Come si può effettuare il backup dei dati contenuti nella memoria di un MOTIF-RACK XS? Si desidera aggiornarlo all’ultimo sistema operativo. |
Risposta La risposta alla domanda dipende da quali modifiche sono state apportate alle impostazioni di fabbrica. Queste sono certamente recuperabili tramite un Factory Set (UTILITY). Se sono state modificate le User Voice, si possono mettere completamente al sicuro con il software di Editor (tipo di sincronizzazione “Voice”). Le Multi tuttavia devono essere caricate separatamente con il software di Editor (tipo di sincronizzazione “Current”). In aggiunta, si dovrebbero – sempre con il software di Editor – salvare i dati globali (global data – ndr). Tra l’altro: la copia di sicurezza dei dati dovrebbe essere effettuata non solo prima di un aggiornamento, bensì a cadenza regolare. Assicurarsi che durante la sincronizzazione, la direzione della trasmissione sia impostata su MOTIF-RACK XS> PC. Altrimenti si rischia che i dati vengano sovrascritti prima di essere salvati. |
MOTIF-RACK ES: Sys-Ex per impostare il tipo e la velocità dell’arpeggio |
Domanda Vorrei selezionare tramite Sys-Ex l’ARP-Type N°519 (DrPc SpanishG) ed impostare l’ARP-Tempo su 120BPM. Come si può fare? |
Risposta Dopo i messaggi di Sys-Ex con MSB e LSB, due data byte seguono l’address (ad esempio 36 00 14). Mentre per il Banl Select servono due messaggi (MSB+LSB) Così non come per il Bank Select, invece i data byte 1 e 2 sono il MSB + LSB all’interno del messaggio di Sys-Ex. I valori ricercati, seppure non documentati, possono essere trovati abbastanza velocemente. Il secondo data byte viene utilizzato normalmente per passare ad una gamma superiore di valori. Spesso questi valori più elevati non sono necessari, cosicché il secondo data byte può essere lasciato pari a 0 (vedasi l’esempio Tempo di seguito).
Selezionare l’ARP-Typ No. 519 (DrPc SpanishG) = F0 43 10 7F 00 36 00 14 OD 27 F7 Dal momento che questo tipo di Arpeggio è piuttosto avanti nella lista, per il primo byte viene usato un valore elevato (0D). Questo è l’ultimo “valute group” (gruppo di valore – ndt) All’interno del gruppo di valore 0D il valore 27 infine richiama l’Arpeggio desiderato. Com’è stato possibile determinare questi valori? Semplicemente provando. Bisogna solo controllare quali Arpeggi vengono richiamati con 00, 01 ecc. Quando si raggiunge l’area generale con il primo data byte (MSB), la regolazione fine viene effettuta con il secondo data byte (LSB). Naturalmente bisogna inviare sempre il messaggio di Sys-Ex dopo averlo modificato e poi controllare il display per vedere quale valore del parametro è stato effettivamente impostato.
Impostare l’ARP-Tempo a 120 = F0 43 10 7F 00 36 00 28 00 78 F7 In questo caso la programmazione è molto più semplice. Il primo data byte può essere lasciato pari a 0, è necessario impostarlo a 01 per valori di velocità più elevati. Mentre si sta cercando di trovare valori dei data byte, varrebbe la pena di passare temporaneamente alla visualizzazione decimale (se il sequencer utilizzato lo consente). In questo caso la visualizzazione decimale corrisponde esattamente al valore del tempo metronomico. |
MOTIF-RACK XS: Voices in Multi che suonano come in modo Voice |
Domanda Com’è possibile fare in modo che in un Multi le Voice suonino esattamente come in modo Voice? |
Risposta In modo Multi è possibile garantire una riproduzione fedele del suono di una Voice attivando la seguente funzione: Part Common - General - Parm. with Voice Con questa funzione attivata, tutte le impostazioni di una Voice, anche i parametri dell’Arpeggio vengono adottati dalla Part del Multi, ogniqualvolta si seleziona un’altra Voice. Se tale funzione non è attiva, i Common Settings (impostazioni comuni – ndt) della Part del Multi – alla fine adottati da una Voice selezionata in precedenza – rimangono attivi. In ogni caso le mandate per il Chorus ed il Reverb devono essere impostate manualmente. Un suono diverso può dipendere anche dalle differenti impostazioni dei System Effects del Multi, che vengono utilizzate per tutte le Part. Se ad esempio la Voice usa un effetto di Delay come CHORUS, esso dovrebbe essere impostato anche nel Multi, se si desidera che la Voice suoni esattamente allo stesso modo (del modo Voice ndr). Tuttavia questo effetto di Delay verrà applicato anche alle altre Part del Multi. |
MOTIF XF, XS: Copiare Performance nei Mixing |
Domanda Come si può copiare una Performance all’interno di una Song o di un Pattern Mixing? |
Risposta È possibile assegnare le Performance alle Song o Pattern Mixing in modo indiretto tramite il Job “Performance Copy”. Le parti della Performance vengono copiate nelle Part 1-4 del Mixing, se lo si desidera comprese le loro impostazioni per gli Effect, l’Arpeggio, EQ. Le suddette Part copiate vengono posizionate nel Mixing ed associate al canale MIDI 1 (Receive Channel = 1) così da poter essere suonate come se fossero una Performance. Per le Part che sono state copiate il Receive Channel individuale può essere impostato nel seguente menu: MIXING - EDIT - PART - VOICE – Receive Channel Questo consente anche il controllo separato delle Part tramite gli slider e knob. Di seguito i passi per copiare una Performance in un Song Mixing: · SONG – MIXING – JOB – F3 Copy – SF3 Performance · Scegliere la Performance desiderata e, se necessario, attivare le opzioni Reverb, Chorus ecc. · Confermare con ENTER + YES Per impostazione predefinita, le Part della Performance vengono copiate sulle Mixing Part 1 – 4. Con il parametro “Current Mix Part” è possibile scegliere alternativamente le Mixing Part 5 – 8, 9 – 12 o 13 – 16 come Part destinazione dell’operazione di copia. |
MOTIF-RACK XS: Controllare gli Arpeggi tramite Sys-Ex |
Domanda Desidero usare eventi di Sys-Ex per attivare/disattivare gli Arpeggi per le Part del Multi. Desidero anche selezionare ARP1- ARP5 tramite eventi di Sys-Ex. |
Risposta La seguente stringa di SysEx può essere usata per attivare/disattivare gli Arpeggi per le Part del Multi: F0 43 10 7F 03 38 pp 00 VAL F7 “pp” corrisponde al numero della Part, “VAL” al data byte, il valore da regolare. Due esempi:
F0 43 10 7F 03 38 00 00 00 F7 = Part 1 off F0 43 10 7F 03 38 00 00 7F F7 = Part 1 on
F0 43 10 7F 03 38 01 00 00 F7 = Part 2 off F0 43 10 7F 03 38 01 00 7F F7 = Part 2 on
La selezione di ARP 1 – 5 può essere effettuata con le seguenti stringhe di Sys-Ex: F0 43 10 7F 03 36 30 00 00 F7 = ARP1 F0 43 10 7F 03 36 30 00 01 F7 = ARP2 F0 43 10 7F 03 36 30 00 02 F7 = ARP3 F0 43 10 7F 03 36 30 00 03 F7 = ARP4 F0 43 10 7F 03 36 30 00 04 F7 = ARP5
Tra le altre cose, la selezione dell’ARP 1 – 5 può essere fatta anche tramite il Control #85. Per l’ARP Switch ON/OFF c’è anche un numero di Controller dedicato (#090), però questo controller funziona in modo globale sull’Arpeggiatore, non individualmente sulle Part del Multi. |
MOTIF XF, XS: Caricare e riprodurre un campione vocale |
Domanda Ho caricato un campione vocale (una traccia completa) come file .WAV nel Motif XS e l’ho associato alla nota C3. Ora vorrei evitare di dover tenere premuto il tasto per tutta la durata della traccia. C’è una funzione tipo “trigger” o “hold” che consenta di premere il tasto solo una volta? |
Risposta Bisogna scegliere un Drum Kit, andrà bene uno qualsiasi. Lì, aggiungere il campione in qualità di User Waveform (forma d'onda utente) sul tasto desiderato come uno strumento a percussione. Dal momento che per i Drum Kit è disponibile un’impostazione HOLD, il campione verrà riprodotto fino alla fine, anche se il tasto viene suonato piuttosto brevemente. Ecco i passaggi: · VOICE - USER DR - A1 (oppure un'altra Drum Voice) · EDIT – selezionare l’Element 1 · Scegliere un tasto (ad esempio C1) · F1 – Oscillator · Wave Bank = USR · Wave Number = impostare il numero della User Waveform che contiene il campione vocale · F4 Amplitude = level 127, Decay 2 = hold |
MOTIF XF, XS: Applicare ai Pattern le impostazioni della Voice e dell’Arpeggio |
Domanda Com’è possibile utilizzare in un Pattern una Preset Volice con tutte le suone impostazioni, compreso l’Arpeggio? |
Risposta Lo si può fare in modo Performance, Song e Pattern Mixing attivando il parametro “Param withh Voice”. Di seguito i passaggi per il modo Song: Song / Pattern → Mixing → Edit → selezionare la Part relativa → F1 “VOICE” → SF1 „VOICE“→ impostare “Param. with Voice” su ON → selezionare la Voice (vedere manuale alla pag. 151) |
MOTIF XF, XS: Rumore di fondo dall’ingresso A/D |
Domanda Si sente chiaramente del rumore durante l’uso del microfono inserito nell’ingresso A/D del Motif XS |
Risposta Assicurarsi che il livello di ingresso sia impostato su “Mic” (Utility → F2 - (I/O) → Mic). È consigliabile anche usare un cavo sbilanciato (jack mono). |
Cubase AI/Editor VST per MOTIF XS: Registrare i cambi di parametro nelle automation tracks (tracce di automazione – ndt) |
Domanda Ho una domanda riguardante il nuovo VST Editor insieme a Cubase AI. È possibile registrare su varie tracce di automazione molteplici modifiche dei parametri effettuate tramite l’Editor? Se è così, si possono modificare separatamente in un secondo momento? |
Risposta Si, è possibile registrare i parametri di XS su più tracce di automazione e modificarle separatamente in un secondo momento. Tuttavia, non è possibile per Cubase visualizzare simultaneamente tutte le tracce di automazione. |
MOTIF XF, XS, MOTIF ES, MO, S90 ES: Usare la porta USB come fonte di energia |
Domanda È un problema se “approfitto” della mia S90ES e collego ad essa una tastiera MIDI, alimentabile dalla porta USB? Vorrei usare una seconda tastiera ma vorrei evitare di collegare un secondo alimentatore. È possibile che l’alimentazione interna della S90ES si danneggi quando viene utilizzata la porta USB per alimentare un altro strumento? È possibile connettere una lampadina alla porta USB? |
Risposta Funzona. Faccio uso spesso della CME che è alimentata dalla porta USB del MOtif XS. Anche una lampadina USB può essere collegata senza alcun problema. Le cosiddette lampadine per computer portatili si trovano in quasi tutti i negozi che vendono computer. Ma fare attenzione quando si usa la porta USB-to-device, perché non è adatta a questo scopo. |
MOTIF XF, XS: Integrare in una compilation esistente la Voice S700 Piano |
Domanda Come è possibile aggiungere ad una compilation di Voice esistenti la Voice S700 Piano pervenuta con la European Loyalty Program - Version 2? |
Risposta Nel Motif XS da un file tipo “ALL” è possibile caricare singoli User Voice Bank (banchi di Voice utente – ndt) in un User Voice Bank. Con i passi che seguono è possibile aggiungere il Loyalty Voice Bank alla propria compilation di Voice (già caricata): · FILE - impostare Type su “voice” · Dir = selezionare il file “EuropeanLoyaltyV2” e premere ENTER per aprire la lista delle Voice · Scegliere il banco di destinazione desiderato USR1, USR2, o USR3 (o USR4 per Motif XF – ndr) nella parte bassa dello schermo (Bank) verso il quale il Loyalty Voice Bank dovrebbe essere caricato · Impostare “All” come numero della Voice (questo valore viene dopo il numero 128!) · SF2 - premere LOAD e YES. Ora il Loyalty Voice Bank viene caricato nel banco di destinazione selezionato, comprese le sue User Waveform + Sample. Le nuove Voice adesso si trovano nell’User Voice Bank che è stato scelto in precedenza. Da qui possono essere copiate in altre locazioni di memoria in un qualsiasi User Voice Bank. È anche possibile caricare singole User Voice dal file “EuropeanLoyaltyV2”. Tuttavia non lo si consiglia, perché caricare più Voice che fanno uso delle stesse Waveform porta ad una loro duplicazione, il che poi porta ad un inutile spreco della memoria per i sample. |
MOTIF XF, XS: Memorizzare Pattern e Song |
Domanda Se si crea una Song o un Pattern, bisogna salvarle prima sullo strumento e poi su una chiavetta USB, perché altrimenti i dati verrebbero persi allo spegnimento? |
Risposta I Pattern e le Song rimangono in memoria, anche quando lo strumento viene spento. Essi vengono sovrascritti se viene caricato un file tipo “ALL”, tipo “ALL-Song” o “ALL-Pattern” oppure viene eseguito un Factory Set. Solo le User Waveform (Sample) vengono perduti allo spegnimento dello strumento. Nel caso di Motif XF è possibile salvare le User Waveform nella FlashRAM e queste verranno ritrovate all’accensione successiva. Tuttavia, si raccomanda vivamente di fare una copia di sicurezza delle proprie Song e Pattern con un file tipo ALL su un dispositivo di memorizzazione USB (hard disk o chiavetta). |
MOTIF XF, XS: Accensione senza Factory Set |
Domanda Quando accendo Motif XS-XF, inizia automaticamente un Factory Set e tutti i miei dati salvati se ne vanno. È per caso dovuto all’ultimo aggiornamento del sistema operativo installato di recente? |
Risposta Se si esegue un Factory Set con l’UTILITY JOB, è disponibile l’opzione “Auto Power On Factory Set”. Bisogna disabilitarla. Ma è anche possibile caricare automaticamente un banco suoni, che è salvato in un dispositivo USB connesso all’apposita porta del Motif XS/XF, dopo che il Factory Set è stato eseguito. In altre parole: Per il Factory Set basta semplicemente premere “ENTER” nel modo Utility Job. Se è necessario resettare lo strumento ogni volta che viene acceso, selezionare “POWER ON AUTO FACTORY SET”. Altrimenti – per le normali condizioni – rimuovere il segno di spunta da questa opzione. |
MOTIF XF, XS: Usare gli effetti del Motif per le tracce di Cubase |
Domanda Si possono usare gli effetti di MOTIF XF/XS per le tracce di Cubase, facendo uso di una connessione mLAN esistente? |
Risposta MASTER Effect, MASTER EQ ed i System Effect (Chorus, Reverb) possono essere usati in tempo reale tramite mLAN, ma non gli Inser Effect dal momento che la Part mLAN non ha un punto di Insert. La procedura: · Indirizzare una traccia audio esistente sulle Port 3 / 4 della mLAN. Forse, per prima cosa dall’interno delle VST Connections (outputs) in Cubase bisognerà aggiungere un Bus (Stereo 2). Questa traccia viene inviata al MOTIF XF/XS · Utilizzare in Cubase (o Logic) un’altra traccia per registrare il segnale che ritorna dal MOTIF XF/XS attraverso la Port 1 / 2 (Stereo) della mLAN · Per questo scopo è meglio usare il modo Voice del MOTIF XF/XS. Impostare i valori di Chorus e Reverb della Voice come si desidera. · In UTILITY - I/O - mLAN Monitor Setup attivare il parametro “with PC (Direct Monitor)”. · Anche il MASTER Effect viene impostato in UTILITY (F3 Voice). · Reverb Send e Chorus Send vengono impostate in UTILITY - F4 Voice Audio - mLAN. Gli Insert Effect si possono comunque usare con questa soluzione: · Registrare la traccia di Cubase o Logic utilizzando l’INTEGRATED SAMPLING (InputSource mLAN) dall’interno del modo Voice di MOTIF XF/XS. Ancora, Cubase o Logic devono essere impostati per inviare il segnare tramite le porte 3 / 4 della mLAN. Poi dopo che gli Insert Effect sono stati impostati come si desidera, riprodurre il sample e ri-registrarlo in Cubase. |
MOTIF XF, XS: Collegare un Hard Disk al MOTIF |
Domanda È possibile collegare un Hard Disk a MOTIF XF/XS oppure installarne uno al suo interno? Non è comodo usare le chiavette USB. Bisogna necessariamente ricaricare i dati all’accensione quando si usano Pattern e Sample? |
Risposta Naturalmente si possono collegare hard disk USB alla porta USB-to-device. Non deve essere necessariamente una chiavetta, per esempio ci sono hard disk USB esterni estremamente piccoli, con capacità superiori ai 100GB. Pattern e Song non vanno perduti quando si spegne lo strumento. Tuttavia vanno perduti quando si sovrascrive la memoria con il contenuto di un file tipo “ALL”, “ALL-Song” o “ALL-Pattern” oppure eseguendo un Factory Set. Solo le User Waveform (sample) vanno perduti allo spegnimento. Tuttavia, si raccomanda vivamente di fare una copia di sicurezza delle proprie Song e Pattern con un file tipo ALL su un dispositivo di memorizzazione USB (hard disk o chiavetta). MOTIF XF/XS è equipaggiato anche con una funzione “AUTOLOAD”. Usando tale funzione, tutti i dati importanti vengono automaticamente caricati dal dispositivo di memorizzazione USB ogni volta che il MOTIF viene acceso. Vedere il manuale utente: · Pag. 262, sezione “Impostare il display di default all’accensione—[SF4] Auto Load” · Pag. 263, sezione “Specificare l’Auto Load File [SF4] ➞ [SF5] Select” È lo stesso come se il MOTIF iniziasse con file da un hard disk interno..., solo che bisogna collegare l'unità al dispositivo alla porta USB-to-device poco prima di accendere MOTIF. In realtà, non importa se il dispositivo di memorizzazione è incorporato nello strumento o meno (come un dispositivo mobile esterno). È importante poter gestire la propria base dati e si possano mettere al sicuro i propri dati creati con lo strumento.
Piccola annotazione: · Salvataggio = salvare i dati all’interno del MOTIF · Protezione = memorizzare i dati su dispositivi esterni (memoria USB) |
MOTIF XF, XS: Registrazione di un Pattern in pochi passi |
Domanda È possibile spiegare in pochi passi come viene effettuata la registrazione di un Pattern? |
Risposta Il modo più facile è quello di usare la funzione “Performance Recording” · Scegliere una Performance · Premere il pulsante “Record” · Selezionare il Pattern (1 – 64) che si desidera usare nella seguente schermata · Selezionare la “SECTION” (da A a P) · Impostare il numero delle misure proposte in “SECTIONS LENGHT” · Selezionare con “KEY ON START SWITCH” se la registrazione debba iniziare con il “quattro fuori” oppure immediatamente dopo aver premuto la prima nota sulla tastiera · Iniziare la registrazione, finalmente. La registrazione terminerà automaticamente dopo il numero di battute scelte. Inoltre, tutti i parametri delle Performance vengono copiati nel Pattern, dove poi si possono aggiungere più Track / Part. |
MOTIF XF, XS: Usare Performance e Voice nei programmi Master |
Domanda Com’è possibile inserire in modo Master le Performance e Voice che ho programmato? Uso principalmente MOTIF XS per concerti dal vivo e sarebbe bello se potessi salvare i suoni in modo Master, indipendentemente dalle Voice e Performance attualmente caricate. |
Risposta Per memorizzare una Performance o una Voice in una delle 128 locazioni del modo Master bisogna entrare nel modo Master (naturalmente…), poi selezionare un programma Master da modificare e premere Edit - Common Edit. Nel display “Other” è possibile scegliere se si desidera usare una Voice / Performance / Song o Pattern. Per modificare il Master in maggiore dettaglio premere uno dei pulsanti Part Select 1-8 corrispondenti alle diverse zone. Tuttavia, i programmi Master memorizzano le attinenze alle Voices, le Performance, le Song o i Pattern esistenti (attualmente presenti nei banchi PRE-USR – ndr). Questi devono essere disponibili nei loro appropriati modi. |
MOTIF XF, XS: Live con il modo Song e Pattern |
Domanda Ho letto che molti possessori di MOTIF usano il modo Pattern o Song per il live (esecuzioni dal vivo – ndt). È possibile trasportare in questo modo le Voice e Performance, così da avere tutti i suoni in un solo Bank? |
Risposta Per trasferire Performance o Voice direttamente in un Mixing (Pattern o Song Mixing) bisogna entrare nel modo Mixing. In modo Mixing si può utilizzare il JOB “Copy Voice” (F3 / SF2) oppure “Copy Performance” (F3 / SF3). Se si desidera copiare anche i parametri di una Performance, si può usare “Current Mix Part” per scegliere le Part destinazione nel Mixing. L’impostazione standard è “1 – 4”. Per copiare i parametri globali della Performance (Effetti, EQ, Audio) è importante che i corrispondenti segni di spunta siano stati apposti. Si possono copiare in un altro modo nel Mixing i parametri della Voice (comprese le impostazioni dell’Arpeggio). Entrare nel Mixing e scegliere la Part nella quale si desidera copiare una determinata Voice. Poi premere il pulsante EDIT ed impostare “Param. with Voice” su “ON”. Ora, ogniqualvolta si seleziona una Voice, i parametri di questa Voice vengono copiati nel Mixing. Le eventuali modifiche nel Mixing vanno sempre memorizzate tramite “Store”. Inoltre, prima di spegnere lo strumento, si dovrebbe fare una copia di sicurezza dei propri dati su una chiavetta USB in un file formato “ALL” o “ALL SONG”. Le impostazioni delle Song e dei Mixing rimarranno memorizzate nel MOTIF; anche se questo viene spento. Tuttavia tali dati verranno sovrascritti quando si caricano altri file oppure si esegue un Factory Set. E coloro i quali tengono veramente alla sicurezza dei propri dati, dovrebbero copiarli almeno una volta al giorno (o in seguito ad importanti modifiche dei contenuti – ndr) dalla chiavetta USB al disco fisso del computer. E si dovrebbe prendere in considerazione di caricarli pure su un server esterno, perché anche gli hard disk si possono danneggiare. |
MOTIF XF, XS: Caricare singole Performance dà come risultato un messaggio di errore |
Domanda Ho acquistato ed effettuato il download del banco suoni “Stage & Studio”. Ho caricato completamente le Voice nel banco USER 2. Se ora, ad esempio, voglio spostare una Performance nel banco USER 3 appare il seguente messaggio di errore “This Performance uses User Voices” (Questa Performance fa uso di User Voice – ndt). Che cosa significa? |
Risposta È del tutto normale. Il messaggio di errore viene mostrato solamente per indicare che la Performance caricata contiene User Voice e che potrà funzionare solo se le User Voice corrispondenti sono disponibili. SI può tranquillamente ignorare questo messaggio di avvertimento premento EXIT. La Performance viene caricata ugualmente. Ma siccome il banco “Stage & Studio” è stato caricato in USER 2, è necessario fare una piccola correzione nelle Part della Performance: EDIT - F1 Voice - SF1 Voice - Bank = USR 2 (invece di USR1) Altrimenti le Performance faranno uso delle Voice dell’User Bank 1, che nulla hanno a che fare con il banco di suoni “Stage & Studio”. |
MOTIF XF, XS: Attivare/disattivare l’Arpeggiatore tramite messaggi di Sys-Ex |
Domanda È possibile attivare/disattivare l’Arpeggiatore del MOTIF XS attraverso messaggi esclusivi di sistema? |
Risposta Certamente, lo si può fare con le seguenti stringhe di Sys-Ex: · Modo VOICE F0 43 10 7F 03 40 30 0D VAL F7 VAL = 00 o 01 per on/off · Modo PERFORMANCE F0 43 10 7F 03 30 30 03 VAL F7 VAL = 00 o 01 per on/off · Modo Mixing PATTERN/SONG MULTI PART (Song, Pattern) F0 43 10 7F 03 38 pp 00 VAL F7 VAL= 00 oppure 01 per on/off, pp=Part Number, 00-0F, Part 1-16, Normal, Drum, Sample · COMMON EDIT (Song, Pattern) F0 43 10 7F 03 36 30 03 VAL F7 VAL = 00 o 01 per on/off |
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MOTIF XF, XS: Caricare single User Voice o Voice Bank |
Domanda Com’è possibile caricare singole Voice o User Voice Bank compresi le loro User Waveform e Sample nel MOTIF XS? |
Risposta Tramite il Fyle Type “Voice” è possibile caricare User Voice da un file “ALL” o “ALL VOICE” in una qualsiasi locazione di memoria di un User Voice Bank. Nel File Display (schermata del modo File – ndt) usare i pulsanti cursore (sù/giù) per muoversi tra la selezione dell’apparecchio, la lista visualizzata (“Dir”), la scelta del Type e possibilmente la scelta della posizione di destinazione. La selezione dei file viene effettuata tramite DEC / INC o il dial (controllo rotativo – ndt). Seguire questi passaggi: · FILE - Type Voice · Dir = Selezionare il file desiderato e premere ENTER per aprire la Voice List. Per essere precisi verrà visualizzata la Voice List del banco USER 1. Si possono usare i pulsanti USER 1, USER 2 e USER 3 (e USER 4 per il solo MOTIF XF – ndr) per passare da un banco all’altro. · Nella Voice List, scegliere la Voice da caricare · Nella parte inferiore del display (Bank) è possibile selezionare il banco di destinazione USR1, USR2 o USR3 (o USER 4 per il solo MOTIF XF – ndr) · Scegliere il numero della Voice che rappresenta la locazione di memoria destinazione · Premere SF2 LOAD e YES
Si possono caricare singoli User Voice Bank da un file “ALL” in un User Voice Bank. Seguire questi passaggi: · FILE - Type Voice · Dir = Selezionare il file desiderato e premere ENTER per aprire la Voice List. · Usare i pulsanti USER 1, USER 2 e USER 3 (e USER 4 per il solo MOTIF XF – ndr) per scegliere il Bank che dovrebbe essere caricato. Sul display apparirà ogni Voice List · Nella parte inferiore del display (Bank) è possibile selezionare il banco di destinazione USR1, USR2 o USR3 (o USER 4 per il solo MOTIF XF – ndr) · Scegliere “All” come numero della Voice (questo valore viene dopo il numero 128!) · Premere SF2 LOAD e YES |
MOTIF XF, XS: Caricare le Voice di Piano S700 |
Domanda Quali sono i passaggi per aggiungere le Voice di pianoforte S700, provenienti dagli European Loyalty Programs, in una compilation esistente di Voice? |
Risposta Nel MOTIF XS si possono caricare Voice Bank singoli (128 Voice) fa un file “ALL” in un User Voice Bank. Le Voice di pianoforte S700 sono memorizzate nel Bank USER 2. Per aggiungere in un file già aperto le Voice di Piano sono necessari i seguenti passaggi: 1. FILE - Type Voice 2. Dir = evidenziare il file “LoyaltyS700.X0A” e premere ENTER per aprire la lista delle Voice 3. Premere il pulsante USER2 (non sullo schermo!) per selezionare il Bank che dovrebbe essere caricato. Poi viene visualizzata la lista di questo Bank. Inizia con “002: Ballad Stack S700”. La Voice 001 si trova alla fine della lista. Poiché tuttavia bisogna caricare il Bank intero, questo è del tutto irrilevante. 4. Selezionare nella parte inferiore del display il Bank di destinazione USER 1, USER 2 o USER 3 (oppure USER 4 per il solo MOTIF XF – ndr)dove verranno caricate le Voice di pianoforte 5. Impostare “All” come Voice Number (questo valore viene dopo il 128!) 6. Premere SF2 LOAD e YES. Le Voice di pianoforte vengono caricate nel Bank di destinazione, compresi le loro Waveform e Sample. 7. Ora le Voices di pianoforte sono memorizzate nello User Voice Bank che è stato deciso nel terzo passaggio, da qui si possono copiare singole Voice in altre posizioni di memoria di altri User Voice Bank. È anche possibile caricare direttamente, tramite passaggi simili, singole User Voice dal file “LoyaltyS700.X0A”. Tuttavia, caricando più Voice che utilizzano le medesime Waveform, verranno duplicati anche i Samples. |
MOTIF XF, XS: Copiare Performance nelle Song o Pattern Mixing |
Domanda È possibile utilizzare intere Performance nelle Song o nei Pattern? |
Risposta Una Performance può essere assegnata indirettamente alle Part di una Song o di un Pattern Mix facendo uso del Job “Performance Copy”. Tramite questa operazione, le Part della Performance vengono copiate nelle Part del Mix 1 – 4, se si desidera con le loro impostazioni degli effetti, Arpeggi ed EQ. Le Part del Mixing sono poi assegnate al Receive Channel 1 (canale di ricezione MIDI 1 – ndt) tanto da poter essere suonate come se fossero ancora in una Performance. Naturalmente, viene data possibilità di riassegnare i Receive Channel con questi passaggi: MIXING - EDIT - PART - VOICE - Receive Channel. Questo consente un controllo separato di ogni Part tramite slider e knob. Di seguito i passaggi per copiare una Performance in un Song-Mixing: · SONG → MIXING → JOB → F3 Copy → SF3 Performance · Poi selezionare la Performance voluta e attivare le opzioni Reverb, Chorus ecc. – se si desidera · Confermare con ENTER + YES
Per impostazione predefinita, le Part della Performance vengono copiate nelle Part 1 – 4 del Mix. Con il parametro “Current Mix Part” del JOB descritto in precedenza, si può alternativamente decidere quali Part del Mix 5 - 8, 9 - 12, o 13 - 16 diventeranno Part di destinazione. Grazie a questa funzione, più Performance possono essere copiati in un Song-Mixing. Tuttavia, ci sono delle limitazioni per quanto riguarda gli effetti (fino a 8 Part con Insert Effect, System Effect come Reverb e Chorus sono comuni a tutte le Part con livelli di mandata regolabile). |
MOTIF XF, XS: Interruzione durante la riproduzione di Pattern |
Domanda Quando vengono riprodotti i Pattern talvolta avviene una breve interruzione o ritardo, Perché? |
Risposta Tale fenomeno può avvenire se le Phrases dei Pattern contengono degli eventi di Program Change. Gli eventi di Program Change sono degli eventi MIDI, all’interno di una traccia MIDI, i quali selezionano una determinata Voice in un determinato momento. Selezionare la Phrase e premere EDIT per controllare, se c’è un PROGRAM CHANGE tra le note. Cancellarlo se necessario. Potrebbe essere che questi eventi di Program Change siano stati generati mentre si stava registrando, a causa di un cambio di Voice, senza che ce ne si sia resi conto. Oppure, gli eventi erano contenuti in un file MIDI che sono stati (inavvertitatamente) importati nella Phrase. |
MOTIF XF, XS: Indirizzare il segnale di click alle uscite assegnabili |
Domanda Com’è possibile riprodurre una Song in modo tale che non abbia il click che esce dalle uscite stereo principali bensì da quelle assegnabili? |
Risposta Il metronomo del sequencer non può essere indirizzato verso una delle uscite assegnabili. Tuttavia, per la Song, si può creare una traccia separata per il click ed indirizzare la appropriata Part del Mixing verso l’uscita assegnabile desdiderata. In questo modo si possono realizzare anche count-in ed ending. La procedura è piuttosto semplice: Song → Mixing → Edit → Selezionare la relativa Part → F1 “Voice”→ SF2 “Output” → Output Select per selezionare l’uscita desiderata (ad esempio as L, oppure as R).
Alcuni suggerimenti in merito alle tracce di click: Al batterista viene dato un segnale tonale di inizio (ping), cosicché senta che la Song è stata fatta partire (dal sequencer del MOTIF – ndr). Seguita da una misura di click (Rim Shot) perché il batterista si allinei al ritmo ed un’altra misura perché venga dato il quatto-fuori al gruppo. Poco prima della fine della song viene inserito una misura di “Ending” nella traccia di click (Closed HH). A volte è bene avere un segnale tonale per determinate parti della song (ad esempio per dare il segnale d’entrata al cantante). Quando il sequencer è in funzione, non c’è nulla di peggio di sbagliare l’ingresso in battuta. In alcuni casi, un groove funziona molto bene come riferimento ritmico, perché il batterista non giocherella come con un normale click in 4/4. |
MOTIF XF, XS: Impostazione dell’escursione del pitch bend |
Domanda Come è possibile aumentare la gamma di escursione della rotella di Pitch Bend? |
Risposta In modo VOICE selezionare EDIT → COMMON EDIT → F1 General → SF2 Play Mode. La sezione Pitch presenta i parametri PB Range Upper e PB Range Lower. I valori della gamma di escursione possono essere cambiati per semitoni per un massimo di +/- 24. Ovviamente, le modifiche devono essere salvate assieme alla Voice con STORE. In modo Performance o Mixing questi parametri si trovano in EDIT → COMMON EDIT → F1 General → SF4 Other. |
MOTIF XF, XS, S90XS, S70XS: Errore nel caricamento di Performance singole |
Domanda Ho acquistato alcuni banchi suoni da Easy Sounds. Poiché i nuovi suoni si trovano generalmente in USER 1, volevo caricare l’User Voice Bank 1 ed il Performance Bank 1. Tuttavia se carico il Performance Bank, appare un messaggio che le User Voice sono comprese. A questo punto la procedura di caricamento si interrompe. |
Risposta Nonostante il messaggio di avvertimento, le Performance sono ancora caricate in modo corretto. L'avviso informa soltanto che la Performance utilizza User Voice che sono necessarie per il corretto funzionamento della Performance, perché le Voice stesse non vengono caricate nel processo di carico delle Performance! |